Iran/ L’opposizione riformista sfida il regime e oggi scende di nuovo in piazza, monito di Obama contro repressione

Pubblicato il 20 Giugno 2009 - 08:05| Aggiornato il 21 Giugno 2009 OLTRE 6 MESI FA

L’opposizione riformista che sostiene il candidato sconfitto Mir Hossein Mousavi ha deciso di sfidare il regime di Teheran, con conseguenze imprevidibili. Secondo un collaboratore di Mehdi Karroubi, un altro dei candidati battuti alle elezioni presidenziali, i sostenitori di Mousavi hanno deciso di scendere comunque in piazza sabato in un’ennesima manifestazione di protesta contro i risultati elettorali del 12 giugno, a quanto riferisce l’Agi.

La decisione suona come una vera e propria sfida all’appello lanciato dalla Guida Suprema, l’Ayatolla Ali Khamenei, che nel sermome del venerdì ha legittimato l’elezione di Mahmoud Ahmadinejad e ha vietato i cortei. ”Se pensano che con questi raduni possano imporre quello che vogliono alle autorità dello Stato si sbagliano”» ha ammonito Khamenei, aggiungendo che coloro che insisteranno su questa linea ”saranno puniti’.

Il presidente Usa Barack Obama, in un’intervista alla Cbs, si è detto molto preoccupato per la situazione iraniana. “Gli occhi del mondo sono puntati sulle autorità iraniane”, ha detto Obama, che ha aggiunto:  ”Da come si comporteranno con la gente che con mezzi pacifici sta cercando di farsi ascoltare, invieranno un segnale piuttosto chiaro alla comunità internazionale su cosa sia e cosa non sia l’Iran”. In precedenza, con una nota della Casa Bianca, il presidente aveva ribadito la condanna delle violenze perpetrate dalle forze governative in Iran.

Ma il capo della Casa Bianca, scrive il New York Times, è soggetto a forti pressioni da parte del suo partito e da quello repubblicano per parlare in maniera più incisiva nei confronti della situazione iraniana e delle repressioni delle manifestazioni.

Finora Obama è stato molto cauto, ma secondo il Times il tono del presidente potrebbe cambiare se la situazione degenerasse. Occhi puntati su Teheran, quindi, per la manifestazione prevista sabato, che si svolgerà nonostante il divieto di Khamenei.

Le preoccupazioni per la giornata odierna sono riassunte dal sito The Huffington Post  con il seguente titolo: ”Per l’Iran giorno del destino, previste grande manifestazione, attesa violenta repressione”.