Iran/ Obama assicura: “Chiunque sarà il leader della Repubblica Islamica, il dialogo è l’unica opzione possibile per l’America e la pace del mondo intero”

Pubblicato il 16 Giugno 2009 - 10:40 OLTRE 6 MESI FA

«È compito degli iraniani decidere chi sarà il leader del Paese: gli Stati Uniti rispettano la sovranità della Repubblica islamica», parola di Barack Obama.

Appena l’incontro tra il presidente Obama e il premier Silvio Berlusconi a Washington si è concluso,  Obama e Berlusconi hanno incontrato i giornalisti e il discoros di Obama si è subito spostato sulla difficile situazione dell’Iran.

La sue parole non lasciano spazio ai dubbi: stavolta, la patata bollente resta in mano agli iraniani. Certo, aggiunge Obama, «sono profondamente turbato dalla violenza che ho visto in tv: penso che il processo democratico e i suoi attributi – libertà di parola e dissenso pacifico – rappresentino dei valori universali».

Ma sono state commesse irregolarità nello scrutinio dei voti? «Non lo so: noi non eravamo sul posto, né abbiamo inviato osservatori, quindi non possiamo dire se ci siano stati o meno dei brogli. Posso solo dire quello che vedo: c’era tanta gente piena di speranza per una svolta democratica, gente che si è impegnata in prima persona. E ora si sente tradita, è convita che il proprio voto sia stato rubato».

In ogni caso, e qualunque sarà il risultato di eventuali indagini interne al Paese, «è una priorità per gli Usa e per la pace del mondo intero che tra America e Iran continui un solido dialogo diretto».

«La nostra diplomazia – continua – è realista, a sangue freddo. Non ci facciamo illusioni sull’Iran, e sulla natura delle tante differenze che intercorrono tra noi e loro. Malgrado ciò, resta fondamentale per la nostra sicurezza nazionale mantenere aperti i canali di dialogo: dobbiamo essere certi che in Medio Oriente non si scateni una corsa agli armamenti nucleari, innescata dalla volontà iraniana di avere la bomba atomica. Dobbiamo assicurarci che la Repubblica Islamica non stia esportando il terrorismo».

«L’unico messaggio che mi sento di rivolgere al popolo iraniano, in particolare ai giovani, è che il mondo ha visto quanto ottimismo, quanta speranza e quanta energia hanno messo nella loro partecipazione al processo politico: sono fonte di ispirazione per tutti».