Omicidio. Questa sarebbe la conclusione alla quale stanno per arrivare gli investigatori americani che stanno facendo luce sulla morte di Michael Jackson. Ci sarebbero sempre più indizi a legare il dottor Murray ai farmaci che potrebbero aver ucciso il cantante, lo scorso 25 giugno. L’indiscrezione arriva dal sito americano TMZ, specializzato in gossip, il primo a lanciare la notizia della morte del cantante. Non solo. In una recente ispezione a casa Jackson sarebbe stata ritrovata una notevole quantità di Propofol, un potente anestetico che molto difficilmente circola fuori da un ospedale. E ci sarebbero prove che Michael avrebbe assunto proprio questo farmaco poco prima che il suo cuore andasse in arresto.
Tra i sospettati dalla polizia anche altri medici: Arnold Klein, Neil Ratner e Stuart Finkelstein. Ad oggi nessuna accusa ufficiale è stata presentata.
Alcuni familiari di Jackson hanno dichiarato di aver compiuto una sorta di blitz nella casa del cantante, prima della sua morte, preoccupati dalle notizie di una sua dipendenza da farmaci. Tito Jackson ha detto che il fratello sembrava molto sorpreso della loro visita e che sarebbe nata una discussione. Sempre secondo Tito in seguito a questo episodio i collaboratori di Jackson avrebbero impedito ai familiari di avvicinarsi al cantante.