Kennedy: il mistero della lettera di Jacqueline rubata da un idraulico

Pubblicato il 21 Settembre 2009 - 12:24 OLTRE 6 MESI FA

Una lettera di condoglianze che riguarda due vedove della più potente famiglia del ventesimo secolo è giunta agli onori delle cronache a causa di una recente messa all’asta nella città di Dallas.

Un foglio di due pagine scritto a mano da Jacqueline a Ethel Kennedy, all’indomani dei funerali del marito di quest’ultima, Robert, è pervenuto in una casa d’aste di Dallas. La lettera già diverse volte era stata venduta da privati, arrivando ad una stima massima di 25.000 dollari.

Gli investigatori e i membri della famiglia Kennedy pensano che la lettera sia stata rubata da Hickory Hill, in Virginia, alla periferia di Washington, per anni residenza di Robert ed Ethel Kennedy. Quando nel 2006 la lettera è improvvisamente comparsa ad una casa d’asta di Dallas, Max Kennedy, figlio di Robert, ha sporto un reclamo all’FBI. Nessuno della famiglia Kennedy avrebbe mai venduto, prestato o donato la lettera e quindi nessuno, al di fuori della famiglia, può possederla legalmente.

La lettera non è datata ma è stata verosimilmente scritta il giorno seguente i funerali di Robert Kennedy, ucciso a New York l’8 giugno 1968, mentre correva per la presidenza degli Stati Uniti, in un attentato avvenuto cinque anni dopo la morte per omicidio di John Fitzgerald a Dallas. Nella lettera Jacqueline esprime la propria preoccupazione per la salute della suocera e dei nipoti: “Devi essere così stanca. Questa notte sono stata alzata fino alle 6.30 pensandoti e pregando per te”.

Dopo il reclamo di Max Kenendy del documento si è impossessato l’FBI. La lettera secondo la prima ricostruzione sarebbe stata rubata dall’idraulico dei Kennedy. Il figlio di questi, alla morte del padre nel 1999, ha venduto il cimelio ad un ricco industriale. Da quel momento la lettera è stata oggetto di diverse transazioni private fino ad arrivare sulle scrivanie di un’importante casa d’aste per essere messa in vendita.