Le consulenze di Tarantini: combinare incontri nel nome di Silvio. L’imprenditore Intini racconta: “Mi portò da Paolo Berlusconi e da Bertolaso, gli feci un contratto da 150mila euro”

Pubblicato il 24 Giugno 2009 - 15:56 OLTRE 6 MESI FA

Ma che lavoro faceva Gianpaolo Tarantini e quanto valeva sul mercato il suo lavoro? Insomma cosa, come e quanto ci guadagnava nel “farcire” feste e serate importanti con le ragazze-immagine od escort da lui convocate,  accompagnate e “rimborsate delle spese”? Una risposta alla domanda la fornisce Enrico Intini, 46 anni, amministratore delegato di un gruppo forte di 44 società e che fattura 180 milioni annui, paga 3400 dipendenti e offre sul mercato sistemi e servizi per la protezione ambientale e i rischi naturali.

Il gruppo Intini, non poca cosa, cerca ovviamente appalti e contratti, in tutta legittimità. Ha bisogno di contatti, relazioni sociali… E quindi Enrico Intini si rivolge a Tarantini che questa merce vende: «Da Silvio no, ma da Paolo Berlusconi Tarantini ci aveva portato, lavoriamo su un brevetto per la tracciabilità delle trasfusioni che stiamo sperimentando in alcune Regioni ma non ancora in Lombardia, quindi parlare con Paolo ci serviva…due incontri, il primo al caffè Strega a Roma, il secondo a Milano, nella redazione del Giornale…».

Poi Tarantini organizza per Intini l’incontro con Bertolaso e Intini racconta: «Alla Protezione Civile hanno una short list, un elenco riservato di imprese da far intervenire in situazioni di emergenza, ci piaceva farne parte… Non c’è dubbio: questi rapporti di Tarantini derivavano dalla sua conoscenza con Berlusconi… C’era la fila per parlare con Tarantini, ovviamente per avere un aggancio con Berlusconi». E Intini, da bravo imprenditore, per non fare troppa fila a Tarantini aveva fatto un contratto di consulenza: 150mila euro l’anno. Ecco un esempio piccolo ma concreto di cosa faceva Tarantini, di quale era il capitale della sua C.G. Consulting, e di quanto valevano sul mercato le sue relazioni sociali.