L’Europa vacilla sull’accoglienza dei detenuti a Guantanamo

Pubblicato il 16 Marzo 2009 - 19:07 OLTRE 6 MESI FA

I Paesi europei che, per ingraziarselo, hanno in un primo tempo offerto aiuto al presidente Obama per chiudere il centro di detenzione di Guantanamo accogliendo entro i loro confini una parte dei detenuti che vi sono rinchiusi hanno cominciato a ripensarci bene, sollevando una serie di questioni sulla sicurezza. Non ultimo memori del fatto che  l’ex-presidente Bush li ha descritti come ”il peggio del peggio”.

Tra i Paesi che si sono fatti avanti sull’argomento ci sono l’Italia, la Spagna, il Portogallo, il Belgio e la Svizzera.

Secondo quanto scrive il New York Times, tra i problemi degli europei esiste un ”profondo sospetto” che i servizi segreti Usa la diranno tutta sui detenuti da accogliere in Europa, se costoro saranno liberi di scorrazzare per l’Europa, che tipo di visto d’ingresso potranno avere, e se anche gli Stati Uniti sono disposti ad accoglierne una parte.

Inoltre, gli europei temono che i detenuti sguinzagliati nei loro Paesi possano intasare i tribunali con cause contro i maltrattamenti subiti dagli americani.

Un funzionario europeo ha spiegato la situazione dicendo ai suoi interlocutori americani: ”comprendiamo che avete un grosso problema e siamo lieti della decisione di Obama di chiudere Guantanamo, ma questo non significa automaticamente caricare i detenuti su un aereo e spedirli in Europa”. Secondo l’amministrazione Obama, i prigionieri ”destinati” all’Europa sarebbero 60 su 241.

Tra i più perplessi sull’invio dei prigionieri in Europa c’è il ministro dell’Interno tedesco Wolfgang Schauble, il quale ha chiesto: ”se è vero che i detenuti non pongono alcun problema di sicurezza, perché non se li prendono in America?”

E l’ambasciatore finlandese a Washington Pekka Linku ha detto senza mezzi termini: ”dobbiamo sapere con esattezza cos’è che ci chiedono gli americani”.