Lia Thomas e le altre nuotratrici trans escluse dalle competizioni, verrà istituita una “categoria aperta” separata

Lia Thomas e le altre nuotratrici trans escluse dalle competizioni internazionali. La federazione vuole istituire una "categoria aperta" e separata.

di Caterina Galloni
Pubblicato il 26 Giugno 2022 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA
lia thomas

Lia Thomas in una recente intervista

Lia Thomas, la nuotatrice transgender che si è aggiudicata il primo posto nelle 500 yard stile libero femminili del campionato americano Ncaa sarà esclusa dalle gare femminili, negli eventi internazionali.

Lia Thomas, la nuotatrice transgender sarà esclusa dalle gare femminili

La Fina, l’organo di governo mondiale del nuoto, come scrive il Daily Mail, ha annunciato che alle atlete sarà permesso partecipare alle gare di alto livello solo se hanno completato la transizione prima dei 12 anni. Dovranno dunque dimostrare alla federazione di avere, da quel momento, continuamente soppresso i livelli di testosterone.

La “commissione transgender”

Al contempo, un gruppo di lavoro nei prossimi 6 mesi sarà incaricato di stabilire una nuova “categoria aperta” anche ai transgender, che dovrebbe essere almeno per ora limitata ad alcuni eventi. La decisione è stata presa durante il congresso generale straordinario della Fina a margine dei campionati del mondo di Budapest, dopo che i membri hanno ascoltato il rapporto redatto da una “commissione transgender”’ composta da personalità mediche, legali e sportive.

Il Cio ha esortato le federazioni a spostare la loro attenzione dai livelli di testosterone individuali e ha chiesto delle prove che dimostrino l’esistenza di un vantaggio in termini di prestazioni. Husain Al-Musallam, presidente della Fina, ha precisato: “Non voglio che a un atleta venga detto che non può competere ai massimi livelli. Istituirò un gruppo di lavoro per creare una categoria aperta alle competizioni. Saremo la prima federazione a farlo”.

I diritti dei transgender sono diventati un argomento di dibattito importante poiché gli sport cercano di equilibrare l’inclusività garantendo al contempo che non vi siano vantaggi ingiusti. Il dibattito si è intensificato quando la nuotatrice dell’University of Pennsylvania Lia Thomas è diventata la prima campionessa Ncaa transgender nella storia della Divisione I dopo aver vinto le 500 yard stile libero femminili all’inizio di quest’anno. Prima di iniziare la terapia ormonale sostitutiva nella primavera del 2019, Thomas ha nuotato per la squadra maschile della Pennsylvania per tre stagioni.

Le atlete trans, per alcuni medici avranno sempre un vantaggio

Molti medici hanno ipotizzato che Lia Thomas – e altre atlete trans – in alcuni sport avranno sempre un vantaggio ingiusto perché non possono annullare la pubertà, momento in cui nei corpi maschili circola parecchio testosterone.

Michael J. Joyner, medico della Mayo Clinic, in un’intervista a Good Morning America ha spiegato: “La dimensione del corpo, della mano, del piede, la densità ossea sono tutti fattori che incidono ma la cosa principale sono le interazioni tra allenamento e muscoli. Penso che finora le prove indichino che un periodo di un anno, due, tre o anche quattro anni di terapia ormonale sia insufficiente”.

Lia Thomas, in una recente intervista ha detto: “Le persone trans non fanno la transizione per scopi sportivi. Ci sottoponiamo alla transizione per essere felici e autentiche, noi stesse”.