L’ira di Veronica sulle “ragazze di Silvio”. In lista anche il “divertimento dell’imperatore”?

Pubblicato il 29 Aprile 2009 - 01:27| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

L’ira disperata, sconsolata, lucida, l’ira pubblica e privata di Veronica Lario, la moglie del premier Silvio Berlusconi. In una dichiarazione all’agenzia Ansa la signora Berlusconi definisce «ciarpame senza pudore» l’ipotesi per lei purtroppo concreta di candidature alle elezioni europee di giovani donne promosse deputate per la loro avvenenza e per le loro relazioni sociali. «Una situazione che subiamo e ci fa soffrire, io e i miei figli siamo vittime e non complici».

«Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell’imperatore, condivido». Con questa frase Veronica Lario esplicitamente toglie il marito premier dalla lista delle “vittime” ed accolla a lui la responsabilità di lasciar fare, incoraggiare, se non proprio volere in prima persona.

Ancora, Veronica Lario si dice «sorpresa» della partecipazione del marito ad una festa domenica notte a Napoli per i 18 anni di una ragazza: «La cosa mi ha molto sorpreso, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo compleanno dei suoi figli pur essendo stato invitato». Una nota finale molto amara per una dichiarazione meditata.

Un dolore privato che diventa fatto pubblico non solo perchè pubblico viene reso il dissidio familiare ma soprattutto perchè la questione della candidabilità di quelle che la stampa inglese chiama «le ragazze di Silvio» esce così dal folklore politico e diventa sostanza della res publica. Non riguarda più solo una coppia famosa, una moglie, una madre, una donna, un premier esuberante e disinvolto. La questione che Veronica Lario pone a tutti è: il 7 giugno gli italiani troveranno in lista in carne e ossa e voteranno dunque anche per «il divertimento dell’imperatore»?