Malaysia/ Su Twitter in diretta il colpo di mano nello stato del Perak

Riccardo Panzetta - Scuola superiore Giornalismo Luiss
Pubblicato il 8 Maggio 2009 - 17:50 OLTRE 6 MESI FA

Fosse accaduto dieci anni fa, nessuno avrebbe saputo nulla. E la deposizione del presidente  dell’Assemblea legislativa dello stato del Perak, in Malaysia, sarebbe finita rapidamente nel dimenticatoio. Grazie a cellulari, twitter e blog è stato possibile, invece, diffondere in tempo reale la notizia. Quando un gruppo di uomini, con un colpo di mano, ha fatto irruzione nell’aula dell’Assemblea e ha trascinato via il presidente, un membro dell’opposizione, Khalil Idham Lim, è riuscito ad aggiornare il suo blog mentre assisteva in prima persona agli eventi, corredandolo di foto, compreso quella in cui  il presidente Sivakumar viene allontanato con la forza.

Nel raid otto membri dell’opposizione sono stati arrestati, assieme a 60 sostenitori. E anche questa notizia  è filtrata grazie a Internet. Anche perché in Malaysia i giornali e le televisioni sono soggetti ad uno stretto controllo da parte del partito al governo, lo United Malaysian National Organization, di cui sono costretti a seguire la linea ufficiale.

A bypassare la censura ci pensano, però, la tecnologia e i nuovi mezzi di comunicazione multimediali, molto diffusi nel paese, che stanno imprimendo una forte accelerazione verso un maggiore coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica e verso una maggiore trasparenza.

Il colpo di mano è stato raccontato a colpi di post mentre era ancora in corso. «Sivakumar resiste e urla, sono io il presidente legale, perché mi portate via?», si legge sul sito Malaysiakini. Siti e blog hanno parlato anche dell’arresto dei membri dell’opposizione, delle proteste in strada, della polizia che ha impedito l’accesso ai manifestanti nei pressi dell’assemblea, nella capitale del Perak, Ipoh.

Lo scontro, tra maggioranza e opposizione, va avanti da febbraio, quando il partito al governo orchestrò la defezione di tre membri dell’Assemblea riuscendo ad assumere il controllo politico del Perak, uno degli stati più popolosi del Paese. L’opposizione, che contesta aspramente l’operato del governo, chiede nuove elezioni. E lancia l’accusa al primo ministro Najib Razak colpevole di non aver realizzato le riforme, in senso democratico, annunciate al momento della sua nomina avvenuta il mese scorso. Tra le leggi che l’opposizione vorrebbe abolire, quella che permette al governo di imprigionare i dissidenti per lunghi periodi di tempo senza aver celebrato un regolare processo.