Maria Rosaria Grossi/ Stava per diventare la presidente del tribunale Fallimentare di Milano, ma ora è indagata. Tentata concussione e abuso di ufficio i reati ipotizzati
La giudice civile Maria Rosaria Grossi sarebbe diventata a breve la presidente del tribunale Fallimentare di Milano, il più importante d’Italia nel settore, 9 giudici per le cui mani l’ultima relazione ufficiale testimonia che passa «un flusso finanziario globale di 1 miliardo di euro l’anno».
La Procura di Brescia ha la competenza sulla procura di Milano ed ha deciso di indagare la giudice Grossi: tra le ipotesi di reato, ci sono la tentata concussione e l’abuso d’ufficio nelle modalità di nomina di curatori fallimentari e liquidatori. Per lei, è stato chiesta anche la sospensione dal servizio.
Dalla sezione fallimentare di Milano, giravano voci che avevano a che fare con il criterio in cui venivano nominati i consulenti da parte dei magistrati: sembra che la Grossi nominasse nelle varie procedure fallimentari commercialisti di suo gradimento. Commercialisti con cui poi avrebbe suddiviso, questa è l’ipotesi, i compensi ottenuti. Cosa che sarebbe anche accaduta con un avvocato scomparso nella primavera dell’anno scorso e che avrebbe avuto rapporti molto stretti con il giudice ora indagato. Nel raggio delle verifiche sono entrate anche le proprietà immobiliari della giudice e i progetti di costituire società per partecipare alle aste del tribunale.
Grossi è stata convocata per il mese prossimo a Brescia dal gip, che per legge dovrà interrogarla e raccogliere le sue controdeduzioni difensive prima di poter decidere se ordinarne o meno l’interdizione dal servizio, richiesta dal pm Salomone; mentre gli stessi fatti, ma valutati sulla base di tutt’altri parametri rispetto a quelli penali, daranno luogo anche a un procedimenti in sede disciplinare.