Emily Bronte, Buddha, la chitarra e un buon boccale di birra: 400 lettere per un Mazzini che non t’aspetti

Pubblicato il 11 Marzo 2011 - 01:00 OLTRE 6 MESI FA

Giuseppe Mazzini

ROMA – Quattrocento lettere per scoprire un altro Giuseppe Mazzini, quello che non t’aspetti: non il patriota instancabile e il repubblicano irriducibile al punto di rinunciare a un seggio in Parlamento per non giurare fedeltà allo Statuto albertino, ma l’uomo di lettere, il musicista e persino l’intenditore di birra.

Le lettere, ben 400, sono state donate giovedì 10 marzo all’Italia da da Norah Mayper, discendente della fervente mazziniana, fra le prime persone conosciute in Inghilterra dal fondatore della Giovine Italia. A prenderle in custodia, nel pomeriggio, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il tutto in una cerimonia ufficiale al Quirinale in cui Napolitano ha insignito la  Mayper e il professor Roland Sarti (docente americano autore di studi fondamentali proprio su Mazzini) dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Presenti alla cerimonia, tra gli altri,  Salvatore Nastasi e Maurizio Fallace, rispettivamente Capo di Gabinetto e Direttore generale per le biblioteche del Ministero per i Beni e le Attività  Culturali, il Presidente dell’Associazione Mazziniana Italiana Mario Di Napoli e il Direttore della ”Domus Mazziniana” Pietro Finelli.

Dalle 400 lettere emerge un Mazzini intimo e sconosciuto, appassionato di storia, ma anche di letteratura (Dumas, le sorelle Bronte), musica, spiritualità orientale (testi buddisti), arte (i preraffaelliti). Secondo il direttore della Domus Mazziniana, luogo dove sarà custodito il “tesoro epistolare”  ”si tratta della più importante acquisizione di documentazione mazziniana da 50 anni a questa parte”. Fino ad oggi, è la tesi di Finelli, la Hill era conosciuta soprattutto quale moglie di Angelo Bezzi. Invece la corrispondenza con lei rappresenta una delle principali tenute da Giuseppe Mazzini.

Con l’amica, Mazzini scambia notizie personali, a volte delicate (nascite e morti), aprendo così una dimensione affettiva inattesa per il grande uomo politico e di pensiero. Le sorprese, però, non finiscono qui: Katherine Hill era la responsabile della letteratura straniera presso la Mudie’s Select Library, la più importante libreria e biblioteca privata londinese della seconda meta’ dell”800. ”Quella che, con il suo ordinativo, fece la fortuna de L’origine delle specie di Chrles Darwin – sottolinea Finelli – insomma lì  già si faceva cultura di massa”.

E all’amica Katherine, Mazzini non solo consiglia i libri da acquistare per indirizzare una sorta di consenso alla sua azione politica. In moltissimi casi è infatti Mazzini che chiede e compra romanzi, saggi, spartiti. Per la musica aveva una vera passione, prosegue Finelli, suonava la chitarra e leggeva la musica, faceva conoscere e amare il melodramma agli amici inglesi. E con la letteratura non è da meno. Legge tutto Dumas, richiede più volte alla Hill Cime tempestose di Emily Bronte e ”il genere dovette piacergli perché poi ordina Jane Eyre di Charlotte Bronte”.

Ancor più spiazzante per come viene percepita la figura e il messaggio di Mazzini, è la sua curiosità per le religioni orientali (soprattutto testi di buddismo), dimostrando cosi’ forte sensibilita’ per la spiritualita’ moderna. Richiede infine i volumi di John Ruskin dimostrando così di interessarsi (e non poco) alle teorie dell’arte alla base del movimento pittorico dei Preraffaelliti. ”Erano gli anni tra il 1856 e il 1861. Mentre si faceva l’Unità d’Italia Mazzini riusciva a interessarsi di tutto – conclude Finelli – a riprova, una volta di piu’, che fu tra i protagonisti della cultura del suo tempo”.

L’ultima curiosità riguarda il Mazzini “inglese” che non disdegna un buon boccale di birra. Non una birra qualsiasi, però. Secondo il patriota, infatti, a Londra di “scusa” buona ce n’è solo una, la Swan Brewery di Fulham. E in una delle lettere Mazzini chiede alla Hill di fargliene avere un po’: “”La «Swan Brewery – Fulham» – scrive Mazzini – ora interamente di proprietà di James Stanfeld, gestisce anche un servizio di vendita privato, al dettaglio, che soddisfa qualsiasi tipo di ordine, con consegna a domicilio a prescindere dall’importo, dall’ordinazione più grande alla più piccola. La loro «bitter ale» è la migliore di Londra. Tutto il resto è, a essere gentile, eaux-vannes (in francese nel testo: scoli di fogna)”.

Per Mazzini, non si salvano neppure i pub inglesi: “Chiunque beva birra nei Pub (nelle public house) è sicuro di essere lentamente avvelenato. Io mi sento in obbligo di aiutarlo, considerando che egli è stato a lungo l’ami della causa italiana, sempre buono e pronto a fare qualunque cosa. Vorrei che Lei non si dimenticasse di raccomandare la birreria alle famiglie di vostra conoscenza. Così facendo Le sarò molto obbligato, se ottiene qualche ordine la prima volta può trasmetterlo pure a me”.