Milano/ Mohammed Haida impedisce al suo vicino di casa il suicidio ma rischia l’espulsione. Il permesso di soggiorno del marocchino è scaduto nel 2008

Pubblicato il 18 Agosto 2009 - 13:39 OLTRE 6 MESI FA

poliza_immigratiHa salvato dalla morte un vicino di casa che si era impiccato in un ponteggio fuori dalla finestra di un condominio in via Inama 24 a Milano e poi si è dileguato dopo aver avvisato i soccorsi, perché con il permesso di soggiorno non in regola e un decreto di espulsione a carico.

Protagonista della vicenda, avvenuta la sera del 12 agosto ma riportato solo il 18 agosto dal quotidiano L’Avvenire è stato Mohammed Haida, un marocchino di 22 anni, in Italia da quando ne aveva 15 ma con il permesso di soggiorno scaduto da più di un anno. «Sono rientrato in casa – ha raccontato il giovane – e l’ho visto appeso a un ponteggio, allora mi sono arrampicato e l’ho tenuto sollevato mentre un altro vicino tagliava la corda». L’uomo, Cesare P., 50 anni circa è stato poi ricoverato al Niguarda e sarebbe ora fuori pericolo.

Della vicenda, confermata dalla testimonianza di diversi vicini di casa, si è interessata anche l’associazione Sos racket e usura, che oggi ha scritto un appello al prefetto e al questore di Milano perché concedano il rinnovo del permesso di soggiorno al ragazzo.

Il marocchino fa l’elettricista: secondo Roberto Falessi il legale che sta assistendo il giovane e che collabora con l’associazione Sos racket e usura, avrebbe anche la promessa di assunzione da parte di un’impresa edile se si risolverà la sua situazione legale. Al ragazzo spiega Falessi, non è stato rinnovato il permesso di soggiorno nel gennaio del 2008, dopo che tre anni fa aveva rubato una macchina. «Una sciocchezza – sostiene l’avvocato – commessa per leggerezza ma pagata fin troppo cara: aveva preso un’auto parcheggiata per rientrare a casa una sera tardi, quando la metro era già chiusa, ma aveva anche risarcito il danno al proprietario, tanto che è stato riabilitato dal Tribunale di Sorveglianza rispetto al reato di furto».