Moda/ Ragazze sovrappeso, gettate via la tuta: fioriscono i nuovi brand per tagli comode, gli abiti proposti sono attillati e sexy

Pubblicato il 18 Giugno 2009 - 16:13 OLTRE 6 MESI FA

Sarà che in tempo di crisi qualche rotondità in più rassicura, ma sembra che negli ultimi tempi il mondo della moda si sia finalmente accorto dell’esistenza delle donne sovrappeso.

Il trend è partito dall’America, la patria dello junk food, dove l’obesità è la prima malattia nazionale, ed è già sbarcato in Gran Bretagna.In poche parole, le grandi catene d’abbigliamento hanno iniziato a disegnare e produrre abiti per teenagers e giovani donne in carne. «Fino ad oggi – dice Jeff Van Sinderen, analista delle vendite al dettaglio presso l’istituto di ricerca inglese B. Riley – era difficile fornire abiti alla moda che soddisfacessero le clienti “size plus”. Anche perchè di solito le ragazze sovrappeso vogliono potere indossare gli stessi modelli delle loro amiche magre». Il tutto senza spendere una fortuna.

Un messaggio che le case di moda “cheap-chic” hanno finalmente recepito. L’ultimo in ordine di tempo è stato il gruppo Arcadia, papà del notissimo TopShop (marchio culto del pronto-moda d’oltremanica) e da qualche tempo anche di Evans, la divisione che si occupa di tagli comode.  Una discesa in campo in grande stile: designer della collezione è la cantante Beth Ditto, 95 kg di grinta, leader del gruppo statunitense Gossip, adorata dagli stilisti e grande amica della filiforme Kate Moss.

Era stata proprio la Ditto a lanciare l’idea di  linea per “big girl” al gruppo Arcadia: un paio di anni fa, la cantante si era rifiutata di esibirsi nello store di bandiera di Top Shop, affermando: «Non mi sembra opportuno mettere la mia faccia per pubblicizzare un negozio dove non c’è un solo vestito che io possa indossare». «Fatemi disegnare una collezione per taglie forti», ha aggiunto.

Detto fatto: da questo mese è possibile (per ora solo negli States via web) acquistare i capi disegnati dalla straripante Beth.

Ma oltre a Evans c’è di più: Forever 21, altro brand low cost-high glam statunitense, ha inaugurato Faith 21, una collezione dedicata alle ragazze che indossano taglie over 44. Modelli giovani e sexy, distanti anni luce dalle tute informi che finora hanno riempito gli armadi delle più “carnose”.

La stessa cosa l’ha fatta Target, che ha presentato la linea “plus size” Pure Energy: abiti dai colori vitaminici e linee esuberanti, che si rifanno a quelli più cari venduti in boutiques di nicchia, come Karen Kane e Kiyonna.

In termini di affari, il potenziale di questi marchi è enorme, anche perché la base di clienti si allarga sempre di più (le stime sull’aumento delle persone obese o sovrappeso parlano chiaro).

I dati delle vendite sono significativi: secondo l’azienda di ricerche di mercato Npd Group, nel 2008 quest’industria a totalizzato 5.8 miliardi di dollari. Certo, anche in questo settore la crisi si sta facendo sentire, e il ricavato del 2009 si annuncia inferiore.  Ma i più sono fiduciosi: «Il fatto che molti brand stanno entrando in questo business prova che ci sono ottime prospettive di guadagno», osserva Marshal Cohen, analista Npd.

Soprattutto se gli abiti proposti esaltano la sensualità delle forme, anzichè cercare di nasconderle. Le ragazze morbide amano i vestiti aderenti: «Molte di queste giovani donne si sentono di avere il brio giusto per indossare abiti succinti e attillati», racconta  Stephanie Sack, proprietaria della boutique Vive la Femme, di Chicago.