Rai, decisi solo Tg1 (Minzolini) e Rete 1 (Mazza) Baruffe An-Berlusconi e D’Alema-Franceschini

Pubblicato il 19 Maggio 2009 - 21:10| Aggiornato il 20 Maggio 2009 OLTRE 6 MESI FA

Mentre le decisioni sulle principali nomine alla Rai sembrano prese, il presidente della commissione di vigilanza Sergio Zavoli ha dato il via a una burrasca, che, se non dovrebbe portare lontano, comunque agita le già agitate acque della radio e della tv pubbliche e della politica italiana.

Ma, al di là delle parole, che sono sempre tante, si profila un dato politico: che saranno decise le nomine di Tg1 e Rete 1, mentre nulla sarà fatto su Tg e reti 2 e 3. Questo vuol dire che il caos regna totale su tutti i fronti.

All’interno della maggioranza ci sarebbe una grande spaccatura, perché la componente del Pdl che fa capo ad An non vuole Minzolini al Tg1, ma ci vuole Mazza, mentre Berlusconi vuole imporre Minzolini, dicendo agli ex An che la loro quota è rispettata con Mario Orfeo, direttore del Mattino di Napoli, al Tg 2. Gli ex An ritengono Orfeo un berlusconiano di ferro più che un loro uomo, e comunque vogliono Mazza al Tg1.

Il fatto che si propongano al consiglio solo le nomine di Minzolini e Mazza significa che Berlusconi vuole intanto chiudere la partita dell’ammiraglia e lasciando aperte le partite su tutto il resto, vice direttori generali a parte, che dovrebbero essere già decisi domani e la cui scelta non comporta particolari problemi.

Lasciando aperte le nomine su Tg e Rete 2, Berlusconi aspetta il risultato delle elezioni, contando di uscirne ancora più forte e quindi in grado di imporre la sua volontà senza ulteriori discussioni.

Poi vengono Tg3 e rete 3, le cui nomine competono alla sinistra. Qui le voci che girano a palazzo sono di una spaccatura tra esponenti del Pd, le cui conseguenze dipenderanno anch’esse dalle elezioni. Si dice dunque che sulla conferma di Paolo Ruffini alla rete e la nomina di Bianca Berlinguer, figlia del defunto segretario del Pci, al telegiornale del 3, ci sarebbe stato l’assenso di Massimo D’Alema.

D’Alema sarebbe però stato poi smentito dal segretario del Pd, Dario Franceschini, il quale avrebbe puntato i piedi: nessun accordo, nessuna nomina, D’Alema non rappresenta il partito, no alle nomine in tempo di elezioni. C’è da sperare che gli vada bene e che le elezioni siano un trionfo per il suo partito e una debacle per Berlusconi: con l’aria che tira di cesarismo galoppante il rischio è che Berlusconi tolga dal piatto anche quelle due poltrone.

Passiamo a Zavoli. Secondo Zavoli, il pacchetto di nomine, che mercoledì 20 maggio il direttore generale Mauro Masi proporrà al consiglio di amministrazione della Rai, conferma “l’intento di conferire al problema una soluzione che non tiene conto della ricchezza culturale dell’Azienda e del Paese».

Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Agi, Zavoli ha sottolineato che «durante l’audizione dei vertici della Rai, nella responsabilità dell’organo che presiedo avevo esplicitamente richiamato la questione delle nomine come la circostanza e il segno per capire se un’Azienda di oltre undicimila dipendenti, di cui 1700 giornalisti, con tradizioni di professionalità tali da competere con le più reputate televisioni dell’Occidente, sia in grado o no di esprimere dal suo interno le qualità richieste per la definizione di un articolato assetto dirigenziale».

Ma per Zavoli, il lotto delle prime nomine non sembra andare in questa direzione. «Il mio richiamo alla necessità e al dovere di rispettare il pluralismo, ribadito al termine della recente audizione, si ripropone dunque in termini ancor più stringenti». Il presidente della Vigilanza conclude sottolineando che «è motivo di preoccupazione, inoltre, la ventilata divaricazione che va prospettandosi nel Consiglio di Amministrazione di fronte a una premessa che non è certo il miglior viatico per rendere credibili e vincolanti le rassicurazioni fin qui ricevute».

Intanto, a quel che si dice, sarà questo il pacchetto di nomine che il direttore generale della Rai Mauro Masi proporrà al Cda.

Rispetto ai “rumors” dei giorni scorsi e delle ultime ore c’è stata una novità rappresentata dal fatto che – a quanto pare – sono slittate le proposte di nomina per Raidue, Tg2, Raitre e Tg3, mentre ancora più indietro sarebbero quelle relative ad altre posizioni di rilievo, come Rai Fiction, la direzione comunicazione.

Quanto al pacchetto di proposte di domani, le indiscrezioni sui nomi restano quelle di cui si è parlato finora: Mauro Mazza alla direzione della rete ammiraglia; Augusto Minzolini alla direzione del Tg1; Antonio Marano alla vice direzione generale con delega alla produzione; Lorenza Lei vice direttore generale con delega alle risorse artistiche; Giancarlo Leone alla vice direzione con delega allo sviluppo del digitale terrestre (e per lui sarebbe una riconferma nel ruolo di vice direttore generale), e infine Gianfranco Comanducci, alla vice direzione generale con delega alle risorse umane.