NORMA ”SALVA RETE 4”: BATTAGLIA IN AULA, GOVERNO BATTUTO SU EMENDAMENTO

Pubblicato il 27 Maggio 2008 - 09:42 OLTRE 6 MESI FA

Veltroni_rete4 Il ministro per i Rapporti con il parlamento, Elio Vito, ha preannunciato una riformulazione dell’emendamento sul digitale terrestre, il cosidetto «salva Rete 4». L’annuncio arriva al termine di una dura battaglia parlamentare in cui l’opposizione ha tentato di far mancare il numero legale nell’Aula della Camera per rallentare proprio l’esame del decreto legge sull’assolvimento degli obblighi comunitari, che contiene, tra l’altro, anche la cosidetta norma «salva Rete 4».

Tutti i deputati di Pd e Idv hanno lasciato l’emiciclo, mentre quelli dell’Udc sono rimasti al loro posto. Ma il «colpaccio» era andato a vuoto: il quorum, alla prima votazione, c’era. Anche se i lavori in aula si rallentavano moltissimo tanto da indurre il governo ad optare per la riformulazione, cosa che portava allo stop della discussione. Nel corso del dibattito tuttavia c’è da segnalare che il governo è stato successivamente battuto alla Camera su un suo emendamento al decreto legge in materia di assolvimento di obblighi comunitari, (quello che, come detto prima contiene, fra l’altro, la norma sulle frequenze tv contestata dall’opposizione). L’emendamento è stato bocciato per due voti: 240 no contro 238 sì. Tre deputati si sono astenuti. L’emendamento riguardava la caccia e la fauna selvatica.

IDV – «Contro questo emendamento per salvare Rete 4 dal satellite noi faremo tutto l’ostruzionismo possibile. Abbiamo chiesto un incontro al presidente della Repubblica, visto che è in gioco un principio su cui lui stesso più volte ha richiamato l’attenzione». Ad assicurarlo è stato il capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi. «Il motivo di questo muro contro muro – aggiungeva il parlamentare – è che ormai siamo all’emergenza democratica. C’è un presidente del Consiglio che per l’ennesima volta fa votare una norma a suo favore e questa volta non contro l’opposizione, ma contro la decisione della Corte europea».
E successivamente proprio il leader dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro ha chiesto al presidente della Repubblica di «non controfirmare il decreto sugli obblighi comunitari almeno nella parte in cui invece di dare esecuzione ad una sentenza della corte di giustizia Europea la raggira». Manifestando davanti a Montecitorio il leader dell’Italia dei valori ha spiegato «di aver chiesto e ottenuto un incontro con il capo dello Stato. Ci auguriamo che l’incontro possa avvenire prima del voto sul provvedimento».

ROMANI – «Rete 4 non c’entra nulla con questo provvedimento, lo ribadisco» ha detto invece il sottosegretario alla Comunicazione Paolo Romani. «Vogliamo salvare Rete 4? È falso- ha aggiunto Romani- ho impressione che si sia data un’interpretazione sbagliata. L’opposizione si trova in un vicolo cieco e nel merito non sanno più cosa dire. Semplicemente abbiamo nozione che molto presto la Commissione europea sarebbe passata al terzo grado di infrazione europea nei nostri confronti, cioè al deferimento alla Corte di giustizia, e vogliamo evitare che questo accada». E alla domanda se questo provvedimento servirà a bloccare la procedura e le seguenti possibili multe Romani risponde sicuro: «Assolutamente sì».