Il nucleare spacca destra e sinistra e fa cadere i governi, anche se Berlusconi non lo sa, ma Veronesi deve andare avanti

di Fedora Quattrocchi
Pubblicato il 30 Luglio 2010 - 11:41 OLTRE 6 MESI FA

L’ opposizione si è spaccata su una questione energetica. La nomina di Veronesi alla Agenzia per la Sicurezza Nucleare è osteggiata da Bersani e da metà del Pd ed accettata dall’altra metà del partito ed è l’elemento scatenante di una acuta disputa. Anche le “forze governative” sono divise in due sull’argomento del nucleare e ciò può rappresentare una seria situazione di pericolo per il Governo.

Ci sono precedenti. Qualcuno ricorderà che il precedente governo Prodi cadde il martedì sulla questione Mastella, ma il mercoledì vi era pronta la sfiducia a quel Pecoraro Scanio (di lui la storia ricorderà poco o niente) che non poteva far conciliare la sua visione energetico-ambientalistica con la sua presenza al Governo.

Però loro, i politici, non sembrano esserne consapevoli e rimandano di affrontare il problema, il cittadino medio non lo sa, la stampa è distratta, spesso deviata da visioni ideologiche su temi come quello del “carbone pulito”, su cui ancora influisce l’eredità di Pecoraro Scanio.

C’è da preoccuparsi quando importanti esponenti della Lega Nord  in diretta su “Tv della libertà” mostrano di non sapere la differenza tra rigassificatori e siti di stoccaggio metano; o quando importanti esponenti del Pd che non sanno ancora decidersi se accettare il nucleare o no.

In questo quadro, non resta che augurare a Veronesi di andare avanti per la sua strada, di non curarsi degli attacchi e… buona fortuna! Non solo a Veronesi ma a tutti noi.