Olbia/ Minuti di inferno sul volo Meridiana tra Olbia e Bologna. “Non respiriamo più” urlavano i 160 passeggeri e l’aereo fa dietro-front

Pubblicato il 2 Luglio 2009 - 14:17 OLTRE 6 MESI FA

Minuti di inferno sul volo Meridiana tra Olbia e Bologna di domenica scorsa. I 16o passeggeri a bordo avevano l’impressione di non avere più aria: «Non respiriamo più, aiuto» urlavano. In realtà, l’aria che mancava era quella condizionata. L’aereo ha fatto subito dietrofront. Anche perchè non è un bel momento, questo, per il trasporto aereo: i due Airbus caduti nell’oceano nel giro di un mese hanno lasciato il segno. Ogni avaria, anche la più piccola, crea panico.

L’aereo era partito alle 19 dall’aeroporto di Olbia e, dopo 10 minuti, ha presentato un grosso problema: non funzionava l’aria condizionata, come è stato alla fine scoperto. Ma nella cabina la sensazione era un’altra: sembrava che non ci fosse più aria. Come se l’impianto di pressurizzazione fosse andato in tilt. «Non respiriamo» è stata la protesta di molti passeggeri con le hostess.

Gestire la situazione non è stato semplice, anche perché lo stesso inconveniente si è presentato nella cabina dei pilotaggio. Nessun rischio per la sicurezza del volo, ovviamente, ma il comandante, davanti alla sofferenza dei passeggeri, ha preferito tornare indietro. E così, quando l’aereo era giù in alta quota, l’ha fatto rientrare alla base.

Atterrato a Olbia, dall’aereo sono stati fatti scendere tutti i passeggeri, affidati alle cure del personale di terra di Meridiana e di Geasar. «Abbiamo dato loro tutto quello che serviva – dice la compagnia di Olbia. Non ci sono stati problemi, in volo, perché l’impianto di pressurizzazione funzionava. Era andato in tilt quello di condizionamento dell’aria, per questo avvertivano caldo e, forse, avevano la sensazione di non respirare più». L’impianto è stato riparato e l’aereo è ripartito per Bologna alle 23.