Paradisi fiscali: sotto inchiesta 700 persone che hanno preso la “residenza” nel Consolato di San Marino a Rimini. Così hanno codice fiscale e partita Iva italiani

Pubblicato il 27 Agosto 2009 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA

soldi5Una lista di 700 nomi tra banche, società finanziarie ed immobiliari e privati cittadini. Tutti indagati dalla Guardia di Finanza perchè hanno casa, fiscalmente parlando, al consolato di San Marino a Rimini.

I settecento dell’elenco sono tutti residenti a San Marino, ma godono contemporaneamente di un domicilio fiscale nel cuore della costa romagnola. Gli inquirenti spiegano che la residenza fiscale di un’azienda non può essere in nessun modo un consolato. È «illegittimo», chiariscono alla Finanza.

Il perchè di questa “insolita” scelta di domicilio è facilmente spiegabile. Tutto ciò consente ai residenti di avere diritto a un codice fiscale italiano, in pratica fiscalmente risponderebbero al regime di San Marino, ma sono tutti in possesso di una partita Iva italiana.

La Guardia di Finanza ha sequestrato tutte le carte di aziende e privati, ma la perquisizione al consolato ha indignato San Marino: «La residenza fiscale nella sede diplomatica di Rimini è prassi abituale concordata dall’agenzia delle entrate» spiegano dalla piccola Repubblica.

La Finanza ha indagato e ha scoperto che questo «non è vero». Il domicilio fiscale sarebbe stato concesso solo per casi eccezionali di persone che avevano questa esigenza per motivi di studio o sanitario.