Pd: “Debiti Pa, sbloccarli e pagare le imprese con le giacenze dei Comuni”

Pubblicato il 20 Marzo 2013 - 17:59 OLTRE 6 MESI FA

Angelo Rughetti

ROMA – Sbloccare i pagamenti a favore delle imprese e sbloccarli subito autorizzando i Comuni ad attingere alle giacenze delle casse comuni. Lo prevede la proposta di legge d’iniziativa di un gruppo di deputati del Pd presentata mercoledì 20 marzo a Montecitorio in un incontro con i giornalisti.

Una proposta – ha ricordato il primo firmatario, Angelo Rughetti, ex segretario generale dell’Anci – che si cala ”in un contesto che è  mutato perché  la commissione Ue ha fatto una apertura verso l’Italia, consentendo al governo di adottare iniziative”. Contestualmente  alla necessità quindi di ”misure straordinarie ed urgenti” sara’ presentata una mozione – ha annunciato il parlamentare Mauro Guerra – con la quale si impegna il Governo ad adottare misure urgenti che consentano di ‘‘sbloccare, sottraendoli ai vincoli del patto di stabilità interno, i pagamenti dei Comuni per un importo pari a 9 miliardi da impegnare per spese in investimenti e di prevedere un piano di smaltimento di tutti i residui passivi”. Si chiede inoltre di rivedere le regole del Patto di stabilita’ interno e di escludere l’estensione del Patto ai Comuni con meno di 5000 abitanti.

I Comuni – ha detto Rughetti illustrando la proposta di legge – presentano un avanzo di bilancio, a legislazione vigente ormai strutturale, di 4 miliardi e 500 milioni di euro e hanno subito in soli tre anni la riduzione delle assegnazioni statali di 6 miliardi e 450 milioni. Una situazione definita dai parlamentari Pd ”insostenibile”. Una possibile soluzione da poter adottare in breve tempo potrebbe quindi essere ”la riduzione della manovra proporzionata ai 13 miliardi di giacenze di cassa dei comuni che coincidono ad una percentuale del 26 per cento dei residui passivi e che comporterebbe un peggioramento del deficit per un solo anno, senza effetti negativi stabili sulla finanza pubblica”.

I Comuni, quindi, solo per il 2013 – secondo quanto previsto dalla proposta – possono, in deroga agli obiettivi fissati dal patto di stabilita’ interno, procedere ai pagamenti in conto capitale nel limite massimo del 26% dei residui passivi in conto capitale, come registrati nell’ultima annualità  delle certificazioni al rendiconto di bilancio acquisita dal ministero dell’Interno (art.161 dl 18 agosto 2000 n.267). ”Si tratta di benefici – ha sottolineato Dario Nardella, ex vicesindaco di Firenze – che non riguarderanno solo i piccoli Comuni ma anche le medie e grandi citta’. Nel solo anno del 2013 potremmo azzerare il debito che il Comune di Firenze ha nei confronti delle imprese, 80 milioni di euro”.