Porto Tolle, lavoratori Enel protestano: 'Siamo stanchi dei no'

Pubblicato il 18 Maggio 2011 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

PORTO TOLLE (ROVIGO) – Decine di dipendenti della centrale Enel di Porto Tolle e di lavoratori delle aziende dell'indotto hanno dato vita stamane ad una vivace manifestazione davanti all'impianto polesano, protestando contro la sentenza del Consiglio di Stato che ieri ha annullato il via libera alla riconversione a carbone. ''Un consiglio di Stato: giu' le mani dalla centrale'', ''Zaia a Roma con noi'' sono gli slogan che si leggevano sugli striscioni dei manifestanti. ''Vogliamo aprire un confronto con le istituzioni, in particolare la Regione Veneto'' hanno proposto i lavoratori, poco prima che una loro delegazione si incontrasse con il sindaco di Porto Tolle, Silvano Finotti. ''Siamo stanchi – e' detto in un volantino distribuito da Cgil, Cisl e Uil – di sentire sempre dei no e di lottare contro la mancanza di certezze''. Secondo i sindacati ''e' inaudito'' che in un Paese dove i costi energetici sono tra i piu' alti in Europa, un ricorso al Consiglio di Stato vanifichi ''un decreto autorizzativo che ha ottenuto tutti i pareri favorevoli attraverso un iter procedurale durato anni''. L'investimento Enel sulla centrale di Polesine Camerini, ricordano i sindacati, vale 2,5 miliardi di euro. In vista dell'apertura del cantiere per la trasformazione a carbone, attesa tra ottobre e dicembre 2011, erano gia' state qualificate 400 aziende e indette 52 gare d'appalto.