Puglia, Emiliano ai dalemiani: “Basta attacchi. Vendola non deve dimettersi”

Pubblicato il 21 Settembre 2009 - 17:13 OLTRE 6 MESI FA
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Michele Emiliano

Resta alta la tensione tra Michele Emiliano e l’area dalemiana del Pd pugliese. In un’intervista pubblicata dal Corriere della Sera, il sindaco di Bari ha detto che «anche dopo Hiroshima, noi saremo qui».

Il riferimento è all’attacco portato avanti da Ugo Malagnino, vicino all’ex premier, nei confronti del primo cittadino: Malagnino ha contestato all’ex pm la nomina in giunta della nipote del costruttore Degennaro e l’ambizione di scalzare Nichi Vendola dalla guida della Regione Puglia.

«Rimproverano me di aver rapporti con Degennaro? – afferma Emiliano – Ma se l’hotel Shera­ton è il quartier generale dei dalemia­ni da dieci anni in tutte le campagne elettorali più importanti. E anche lui ci va. Ma è tutto trasparente. Tutti i De­gennaro sono del Pd».

Poi però addolcisce la pillola a D’Alema, «ricordando che è stato e rimarrà ancora a lungo l’unico riferimento politico della Puglia. E siccome io non ho intenzione di andarmene, anche mio».

Poi prende le difese del Governatore: «Non potrei mai credere che Vendola ha fatto qualcosa di male. Ma dico che anche se per motivi tecnici dovesse arrivargli un avviso di garanzia non deve dimettersi e buttare all’aria la sua responsabilità».

Infine Emiliano accenna all’inchiesta di Bari. Quando era pm, l’ex segretario regionale del Pd indagò su Tarantini. «Emerse già tutto lì – rivela il sindaco barese – Il ruolo di Tedesco e delle sue aziende di famiglia. Finite le indagini sono andato via dalla procura. E credo che il pm Rossi fosse sovraccarico di lavoro».