San Gennaro: sangue sciolto e bacio libero. Entusiasmo di Bassolino

Pubblicato il 19 Settembre 2009 - 14:07 OLTRE 6 MESI FA

cardinale sepe

Alle ore 9.57 di sabato 19 settembre il tradizionale sventolio del fazzoletto bianco ha annunciato che nella cattedrale di Napoli si è ripetuto il prodigio dello scioglimento del sangue di San Gennaro.

La teca, con le due ampolle contenenti il sangue del patrono di Napoli, è stata mostrata ai fedeli dall’arcivescovo di Napoli, cardinale Crescenzio Sepe.

Lo sventolio del fazzoletto bianco dall’altare è stato accolto da un lungo applauso dai fedeli.

Nel corso della cerimonia, nel Duomo di Napoli, il cardinale Sepe, come aveva già annunciato nei giorni scorsi, ha lasciato la libertà ai fedeli di baciare la teca e ha messo fine alle polemiche delle scorse settimane.

I timori legati al virus H1N1 non hanno dunque modificato la tradizione religiosa napoletana.

Per una settimana,  dopo il bacio effettuato in Duomo dalle autorità, la teca sarà esposta alla venerazione dei devoti e, come ha ribadito  dall’altare il cardinale, «chi vorrà potrà baciarla con le opportune precauzioni igienico-sanitarie che abbiamo sempre preso». Come da prassi, infatti, dopo ogni bacio la teca viene pulita con un fazzoletto.

La liquefazione del sangue è stata accolta con entusiasmo dal presidente della Regione Campania Antonio Bassolino. «È un segno di speranza  – ha detto Bassolino – quando il prodigio del sangue di San Gennaro avviene presto».

Il sangue era già allo stato liquido quando le ampolle sono state estratte dalla cassaforte.

La liquefazione del sangue di San Gennaro si ripete abitualmente tre volte l’anno: il 19 settembre, solennità liturgica del patrono di Napoli e della Campania; il sabato precedente la prima domenica di maggio, quando si svolge la processione delle reliquie nel centro storico; e infine il 16 dicembre, anniversario dell’eruzione del Vesuvio del 1631 fermata dopo le preghiere dei napoletani al santo.