Scudetto Milan: Ibrahimovic dovunque va vince il campionato

Pubblicato il 7 Maggio 2011 - 23:28 OLTRE 6 MESI FA

MILANO 7 MAG Il Milan conquista – MILANO, 7 MAG – Il Milan conquista il suo 18/o scudetto sette anni dopo l'ultimo nel campionato 2003-04. Zlatan Ibrahimovic, protagonista dell'impresa rossonera, invece nello stesso anno vinceva il suo secondo titolo nazionale con l'Ajax e da allora non ha piu' mancato il traguardo e festeggia oggi l'ottavo titolo consecutivo (nono assoluto) con cinque squadre diverse. Una consuetudine, quasi una certezza. A Ibrahimovic date una squadra top, una con la maglia a strisce non importa di quali colori (bianconero, nerazzurro, blaugrana, rossonero), tanto le bacia tutte ma non ne sposa nessuna; promettetegli che allenatore e compagni faranno di tutto per trasportarlo verso quello che e' il suo traguardo e la sua ossessione, una finale di Champions; aggiungete ovviamente un ingaggio da paura, e lui vi ripaga sicuramente con lo scudetto. Controindicazioni: nessuna delle squadre in cui ha giocato e' riuscita ad avvicinarsi a un traguardo europeo. Eppoi, cosi' come e' arrivato, e' capace di andarsene, colto da qualcuno dei suoi celebri 'mal di pancia'. E anche stavolta la sua storia si e' ripetuta puntuale: ha fatto vincere il titolo alla squadra dove gioca, ma non ne ha ricavato per se' la possibilita' di vincere sul palcoscenico internazionale, la Champions, il Pallone d'oro, quella gloria che non puo' neanche chiedere alla sua Nazionale, una squadra modesta che, oltretutto, non puo' cambiare. E questo da anni lo rende inquieto: uno svedese per nascita, uno zingaro per il calcio e per la vita, un campione che si aggiunge ad una squadra senza entrarci mai davvero. ''Ibrahimovic piu' altri dieci'', diceva Mourinho quando non voleva dare spunti sulla formazione. Ibra piu' dieci, hanno detto e fatto prima e dopo di lui tutti gli altri allenatori (con l'eccezione forse di Pep Guardiola al Barcellona, che ha provato a considerarlo uno come gli altri nel gruppo e che con Ibra non ha mai trovato feeling), intendendo con questo quel qualcosa in piu' che si aggiunge ad una squadra per farla vincere ma che ne resta sempre un po' speciale, un po' a margine. Quando, all'ultimo respiro del mercato il 28 agosto, Adriano Galliani ha concluso con successo la sua missione in Spagna e ha recapitato a Massimiliano Allegri a Milanello Zlatan Ibrahimovic al posto di Huntelaar e Borriello, l'obiettivo di 'provare' a vincere il campionato, di riequilibrare un po' il duello cittadino con l'Inter campione di tutto, e' diventato per il Milan un 'dovere di vincere'. E con Zlatan il Milan c'e' riuscito. L'esordio e' stato pero' da brivido: il Milan, che alla prima giornata aveva divorato con un 4-0 il Lecce, con Ibra al debutto in campo l'11 settembre perde 2-0 a Cesena. E lo svedese calcia sul palo un rigore. Quattro giorni dopo, all'esordio in Champions League, Ibrahimovic firma la doppietta del 2-0 all'Auxerre. Che la storia si sia invertita? No. Alla fine tutto torna nella 'sua' media: 14 gol, diversi dei quali determinanti e tanti assist in campionato, 4 gol, tutti nel girone su 8 presenze in Champions. Come al solito: determinante in Italia, impalpabile in Europa. Difficile da gestire come al solito, Ibra a un certo punto sale in cattedra, fa la voce grossa con Pato, non fa mistero di preferire come partner Robinho. E' bravo Allegri a mantenere la situazione sotto controllo. Proprio nel finale, nel momento topico del campionato, con l'Inter di nuovo pericolosamente vicinissimo e i rossoneri un po' in crisi, Ibra si fa tornare i mal di pancia. Il 13 marzo col Bari in vantaggio a San Siro e il derby decisivo quasi alle porte, si fa espellere per un colpetto a un difensore avversario e si becca tre giornate di squalifica, poi ridotte a due. E appena rientrato, il 10 aprile, coi rossoneri in vantaggio per 2-1, a Firenze si fa cacciare per proteste a tre minuti dalla fine e il giudice sportivo lo stoppa per altri tre turni. Il campionato e' vinto lo stesso, ma il suo futuro in rossonero non e' piu' cosi' certo. .