Scuola, nessuna “orda meridionale”. I presidi del sud non vogliono andare al nord

Pubblicato il 3 Settembre 2009 - 14:47 OLTRE 6 MESI FA

I presidi meridionali non vogliono andare Nord. La paventata invasione nelle regioni settentrionali di capi d’istituto provenienti dal Sud, almeno quest’anno, non c’è stata.

Al contrario, diversi aspiranti presidi meridionali, nonostante la disponibilità dei posti al nord, hanno preferito continuare a lavorare nei paesi dove vivono, anche a costo di rimetterci il posto da dirigente scolastico.

Ambiente ostile, anche per le ultime uscite della Lega, pigrizia, o altro? Resta, però, il fatto che l’anatema lanciato un mese e mezzo fa dal consiglio provinciale di Vicenza contro i presidi “forestieri” ha centrato l’obiettivo.

La mozione Martini, dal nome dell’assessore alla scuola (Morena Martini, Pdl) che l’ha presentata, puntava il dito contro le commissioni giudicatrici dei concorsi a preside delle regioni meridionali.

Che, nell’espletare il concorso, hanno reso idonei un numero di candidati in esubero ben superiore al 10 per cento dei posti disponibili. Con la conseguenza che negli anni successivi questi idonei hanno percorso l’Italia verso Nord alla ricerca di sedi libere.