Siddi (Fnsi): “Dopo il Tar, la Rai torni a fare informazione”

Pubblicato il 12 Marzo 2010 - 16:34 OLTRE 6 MESI FA

Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi è intervenuto sulle decisioni giudiziarie relative alla par condicio. «Com’era prevedibile, il Tar è intervenuto d’urgenza per sanare uno squilibrio: le trasmissioni di approfondimento di La7 e Sky non possono essere assoggettate a vincoli che ne determinino soppressione o divieto di trattare temi a contenuto politico o per la presenza di personaggi politici in campagna elettorale».

Siddi ha poi parlato di un altro squilibrio: «Se il provvedimento dell’Agcom – dopo le delibere della Vigilanza e del Cda Rai (maggioranza) – aveva, nei fatti, messo sullo stesso piano, con medesimi condizionamenti, il servizio pubblico e le tv private, ora è la Rai a sopportare tutto intero questo inaudito sbilanciamento. Era già noto, ma ora è chiarissimo, quanto siano state inappropriate la delibera della Vigilanza e la successiva, improvvida, interpretazione del Cda Rai».

«Continuare a tenere spente adesso le trasmissioni di approfondimento del servizio pubblico – prosegue Siddi – è palesemente fuori luogo. Occorre prendere atto rapidamente dell’asimmetria tra servizio pubblico e sistema televisivo privato ed è urgentissimo risolvere il problema all’origine».

Siddi indica anche che cosa dovrebbe fare la Commissione di vigilanza: «La Vigilanza dovrebbe tornare, quindi, sui suoi passi ma soprattutto gli amministratori della Rai (a cominciare da chi, a maggioranza, ha votato per sospendere le trasmissioni) ora non possono accampare alibi e debbono avere il coraggio di rivedere quella scelta oscurantista ritornando ai valori della missione attribuita al servizio pubblico: specialmente quelli della completezza, dell’autonomia e del pluralismo dell’informazione. Che nessun atto di indirizzo politico può sopprimere. La sentenza del Tar, dunque, ci conforta giacché sembra riconoscere, nei fatti, l’azione permanente che il Sindacato dei giornalisti sta attuando, assieme a tantissime associazioni della società civile, in questi difficili momenti per la libertà di stampa nel nostro Paese».