Siena/ Cambiano le regole del Palio. Stop alle mattanze, alle morti bianche di cavalli, fantini e spettatori. A giorni entrerà in vigore l’ordinanza del sottosegretario al Welfare Francesca Martini

Pubblicato il 27 Luglio 2009 - 15:51 OLTRE 6 MESI FA

Cambiano le regole del Palio di Siena. Quello di Feltre, disputato ieri sera sulla pista di Prà del Moro, è uno degli ul­timi palii italiani vecchio stile.

Entrerà in vigore nei prossimi giorni l’ordi­nanza firmata dal sottosegreta­rio al Welfare, Francesca Mar­tini che dice stop alle mattanze, alle morti bian­che di cavalli, fantini e spetta­tori. Alle corse spaccaossa, insomma. Ba­sta con terreni di gara perico­losi e con l’assenza di control­li.

Le sfide storiche tra contrade e rioni dovranno svolgersi se­condo una serie di norme anti­maltrattamento degli animali e per la tutela del pubblico. «Le tradizioni non vanno di­strutte – Martini tranquillizza sinda­ci e organizzatori – Ma le immagini raccapric­cianti di un cavaliere morto il 6 luglio nella corsa sfrenata di Sedilo, vicino Oristano, devo­no essere annullate. Abbiamo raccolto in un video gli inci­denti più gravi degli ultimi an­ni. Povere creature con le zam­pe spezzate o che scivolano su terreni da tortura e poi vengo­no abbattuti dal colpo di pisto­la ».

Sono circa 80, secondo la Federazione italiana giochi storici, gli eventi che attraver­so gare ippiche rievocano epi­sodi legati alla vita del Paese o della Città. Se­condo un’indagine diffusa dal­la Lega Antivivisezione dal 1970 al 2006 si sono soppressi 1,3 cavalli a manifestazione.

Entro agosto l’ordinan­za sarà pubblicata in Gaz­zetta. Tra le novità la verifica da parte di una commissione tecnica di tracciato, fondo e paratie. Di­vieto di partecipa­zione ai cavalli con meno di 4 an­ni, no all’uso di frustino, sperone e morsi. No al do­ping. I fantini non devono essere stati denunciati per maltrat­tamento di animali o aver avuto altre condanne. Saranno esposti a test alcole­mici a campione. Obbligatoria, inoltre, la pre­senza di un veterinario Asl per controllare che il concor­rente sia iscritto all’anagrafe equina, e dell’ippiatra.