Berlusconi: “Cambiare tutto per modernizzare l’Italia”

Pubblicato il 26 Novembre 2012 - 10:35 OLTRE 6 MESI FA
Silvio Berlusconi (Foto LaPresse)

ROMA – “Dobbiamo cambiare tutto per modernizzare l’Italia”. Silvio Berlusconi lo ha dichiarato a Mattino Cinque e lo ha posto come obiettivo del suo nuovo Forza Italia

Berlusconi ha detto: “Serve cambiare tutto. Bisogna aprire gli occhi su quello che è successo in Italia. Credo sia giusto per chi ha avuto l’onore di guidare il governo italiano riflettere su quale sia la ricetta e il modo per modernizzare l’Italia, una cosa che io avevo promesso in buona fede. Non sono riuscito a fare le riforme liberali non per colpa mia ma perché qualsiasi programma deve prevedere il cambiamento delle regole della Costituzione per dare più poteri al governo a cui vanno dati strumenti diversi”.

L’ex premier ha poi aggiunto: “Tutto deve partire da ciò che sta succedendo oggi. Le elezioni in Sicilia hanno confermato, in base a tutti i sondaggi, che gli italiani sono lontani dalla politica. Un focus condotto su coloro che hanno votato i partiti tradizionali ha dimostrato che anche chi ha votato per loro ha una forte delusione. E la meta’ di questo 30% prova disgusto per i partiti di oggi”.

Parlando delle primarie del Pdl Berlusconi ha detto a ”La telefonata” di Maurizio Belpietro: “Stiamo valutando con grande senso di responsabilità e vediamo quello che sta succedendo nell’altra parte, anche con Renzi con il quale l’Italia potrebbe avere un partito social-democratico e non che si rifaccia all’ideologia comunista”

Berlusconi ha poi aggiunto: “Chi vincerà? A me non piace guardare in casa degli altri,vincerà chi avrà più voti. Tutti siamo curiosi di vedere cosa succederà”.

Riferendosi alla crisi l’ex premier ha detto: “No, non è dipeso dal mio governo e non dipende da quello dei tecnici”. Quanto al governo guidato da Mario Monti, Berlusconi aggiunge: ”L’accondiscendenza alla Merkel ha portato il Paese in una spirale recessiva, questo va detto con grande chiarezza agli elettori perché il rigore non si può applicare ad un’economia in crisi se si vogliono far ripartire i consumi”.