Sondaggi/ Più del 60% non vuole limiti alle indagini e boccia il governo sulle intercettazioni. E quasi il 60% boccia i giornali e non vuole che i nastri siano liberamente pubblicati. “Più indagini e meno scoop” il messaggio che però piace a pochi…

Pubblicato il 15 Giugno 2009 - 13:31 OLTRE 6 MESI FA

Che strano: un sondaggio che nessuno ha sventolato. Eppure riguarda il crimine e la sicurezza, il governo e il Parlamento, il pubblico e il privato, il gossip e i giornali… Però il sondaggio che certo segreto non è, non ha avuto né politici, né ministri, né giornalisti, insomma nessuno o quasi che lo ha diffuso, commentato. Il perché di tanta reticenza a parlarne, in un paese e in una comunicazione che ai sondaggi si affidano come a divinità indiscutibili, sta nel fatto che questo sondaggio dà torto, torto a quasi tutti i protagonisti della battaglia e della propaganda intorno alla questione delle intercettazioni telefoniche.

Dice infatti il sondaggio, pubblicato dal Sole 240re e realizzato da Ipsos Pa, che il 61,8 per cento degli italiani ritiene sbagliata la legge su cui il governo ha messo la fiducia e Berlusconi la faccia. La nuova legge che limita il modo, i tempi e le circostanze con cui si può indagare su reati tramite il controllo dei telefoni è “ingiusta” secondo una netta maggioranza che non ritiene debbano essere messi limiti alla libertà d’indagine.

Dice però anche il sondaggio, lo stesso, che il 58,7 per cento degli italiani non considera un diritto inalienabile e neanche una gran conquista civile quella di poter pubblicare i testi delle intercettazioni sempre e comunque. Praticamente la stessa maggioranza di cittadini che dà torto a Berlusconi perché lega le mani agli inquirenti, a sua volta lega un po’ le mani volentieri ad una stampa che viene vissuta come sostanzialmente irresponsabile.

Più indagini e meno scoop potrebbe essere la sintesi di questo sondaggio, i cui esiti quindi non piacciono al governo, alla maggioranza e alle tv e giornali che di governo e maggioranza condividono il sentire. Ma i risultati del sondaggio non piacciono neanche all’opposizione che grida alla libertà di stampa minaccciata e ai giornali non di casa Berlusconi che denunciano la fine della praticabilità del diritto di cronaca. Ecco quindi che se ne parla poco, deve essere un sondaggio vero.