Sondaggio, elezioni, clandestini, ronde, Noemi, soldi e terremoto: l’Italia che vuole tutto e di più

Pubblicato il 21 Maggio 2009 - 14:59| Aggiornato il 21 Ottobre 2010 OLTRE 6 MESI FA

Come voteranno gli italiani il 6 e il 7 giugno per le elezioni europee più o meno si sa, l’ultimo sondaggio, realizzato dalla Demos e stampato su Repubblica è sostanzialmente una conferma di attese e previsioni: Pdl di Berlusconi al 38 se va male e al 40 se va bene, Lega di Bossi al 10 nell’ipotesi migliore e all’otto in quella peggiore, quindi centrodestra governante tra il 48 e il 49 per cento del totale dei consensi.

Il Pd di Franceschini viaggia tra il 25 e il 27, l’Idv di Di Pietro tra l’otto e il nove. Quindi opposizione di centro sinistra tra il 34 e il 35 per cento. quasi quindici punti di distacco tra maggioranza e opposizione alla prima prova generale delle urne dopo un anno dal successo di Berlusconi. Un divario grande, anzi molto grande. Se la distanza aumenta ancora, lo ha detto lo stesso Franceschini, allora è festa “plebiscito” per Berlusconi e “lutto” per la democrazia secondo il Pd.

C’è poi l’altra sinistra, quella che presenta due liste: Prc e Pdci e Sinistra e Libertà. Viaggiano più o meno entrambe un po’ sopra il tre per cento, in totale fa sette. E c’è l’altra opposizione, quella dell’Udc di Casini: sta sul sette per cento.

Più o meno gli italiani voteranno così, senza sorpresa e ogni risultato sostanzialmente diverso da questi sarebbe, appunto, a sorpresa. Qualche “sorpresa”, non elettorale ma di opinione, nel sondaggio c’è già. “Sorprese” perché questo paese, o meglio la sua opinione pubblica, non si nega niente. Il 67,5 per cento degli italiani è favorevole a respingere là da dove vengono i clandestini intercettati in mare. Praticamente tutti quelli che votano Pdl e Lega, ma anche quasi la metà di quelli che votano Pd e Idv oppure falce e martello. A stragrande maggioranza quindi cadono nel vuoto ammonimenti e richiami dell’Onu e della Chiesa. Questo paese è fatto così: il 70 per cento tiene in casa un’immaginetta di padre Pio o Wojtyla cui rivolgersi in caso di necessità ed è lo stesso 70 per cento che applaude a ributtarli a mare.

Ancora più alta la percentuale di coloro che ritengono i fatti di Silvio, Noemi e Veronica “fatti privati” che non c’entrano con Berlusconi presidente: il 76,7 per cento. Fatti privati che però non il 76 ma il 90 per cento degli italiani ama spiare dal buco della serratura e di cui è ingordo come dimostra la chiacchiera pubblica e quella quotidiana sui giornali, in tv, ma soprattutto per strada e in casa. L’Italia è fatta così: ama e rispetta il privato senza privacy, considera il pubblico un mondo immune, anzi indifferente all’etica individuale.

Al 53,7 per cento poi le ronde piacciono perché garantiscono sicurezza. Ma percentuali ben più alte, in cui confluiscono gli stessi umani in carne e ossa non tollerano il controllo pubblico, insomma qualunque “ronda” ufficiale e di Stato su dove parcheggia la macchina o i soldi guadagnati in nero o in grigio. È un paese fatto così: fai al tuo prossimo ciò che assolutamente non vorresti fosse fatto a te.

Infine la crisi economica: il 53,3 per cento se ne sente al riparo, riparo costituito dall’azione di governo. E allora perchè ogni piazza, trasmissione tv, consiglio di quartiere, categoria professionale, insomma ogni gruppo più o meno organizzato e parlante di cittadini reclama sostegno, aiuto, soldi? Che somma fa, che somma è quella del 90 per cento che chiede denaro più il 50 che dice di stare tranquillo? Forse lo stesso tipo di somma, la stessa matematica sociale appena emersa a L’Aquila dove si contano 70mila residenti e 100mila richieste di risarcimento per i danni subito dal terremoto. È un paese fatto così…