Spagna/ Arriva in ritardo il no alla pena di morte “in tutte le circostanze”

Pubblicato il 5 Agosto 2009 - 18:51 OLTRE 6 MESI FA

Finalmente, dopo sette anni di tentennamenti e silenzio, la Spagna attraverso il suo Parlamento, voterà in autunno nel protocollo sui Diritti Umani la abolizione della pena di morte «in tutte le circostanze». Da più di questi sette anni si aspettava il rispetto a un impegno che quasi tutti i paesi europei hanno onorato, spazzando via la pena capitale dai loro ordinamenti.

Per rinforzare la decisione ritardata il Governo di Louis Rodriguez Zapatero proporrà all’Assemblea dell’Onu una moratoria universale fino al 2015 delle esecuzioni capitali in tutto il mondo per prescrivere i casi in cui sono coinvolti infermi di mente, intellettuali in esilio e colpevoli minori di età quando è stato commesso il delitto.

L’incertezza e i ritardi della Spagna a prendere una decisione così forte dipendono dalla sua Costituzione che prevedeva l’ipotesi di una pena di morte, in casi di leggi militari in tempo di guerra. Ora per reintrodurre la pena capitale non basterà più una legge ordinaria, ma sarà necessario riformare la Costituzione.