Stadio Roma: Lanzalone si dimette da presidente Acea. Indagato anche il sovrintendente Prosperetti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Giugno 2018 - 20:06| Aggiornato il 15 Giugno 2018 OLTRE 6 MESI FA
Stadio Roma: Lanzalone si dimette da presidente Acea

Stadio Roma: Lanzalone si dimette da presidente Acea

ROMA – “L’avvocato Lanzalone ha rimesso il mandato di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Acea SpA”. Così in una nota Acea [App di Blitzquotidiano, gratis, clicca qui,- Ladyblitz clicca qui –Cronaca Oggi, App on Google Play] comunica le dimissioni del presidente implicato nell’inchiesta sullo stadio della Roma e arrestato nella giornata di mercoledì. “Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 21 giugno 2018, assumerà le opportune determinazioni al riguardo”, conclude la nota.

Intanto il giorno dopo gli arresti per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, lo scandalo si allarga e sul registro degli indagati (in totale 27) compare un altro nome: quello del soprintendente Francesco Prosperetti, che si occupò del vincolo sulle tribune dell’ippodromo di Tor di Valle, vincolo, poi archiviato, che avrebbe creato un grande problema al progetto dello stadio.

Secondo la Procura l’ex capo segreteria del Ministro ai Beni culturali, Claudio Santini, “avvicinò il Sovrintendente Prosperetti chiamato a pronunciarsi sul vincolo” che poi fu tolto. E per questo avrebbe ricevuto un compenso in denaro. Per Parnasi la preoccupazione principale era ottenere le autorizzazioni e ciò, secondo alcune intercettazioni e le ipotesi accusatorie, sarebbe potuto avvenire grazie all’elargizione di “somme ai politici”. L’imprenditore ad una sua collaboratrice avrebbe snocciolato una serie di quote. “Scrivi: Ferro 5, Minnucci 5, Agostini 15, Mancini 5, Polverini 10, Giro 5, Ciochetti 10, Buonasorte 5”: non è chiaro se Parnasi stesse parlando di finanziamenti leciti o meno “anche se il riferimento a fatture emesse a giustificazione dell’erogazione lascerebbe presumere la natura illecita della stessa”, si legge in un’informativa. In un’altra intercettazione il costruttore dice: “Sto sostenendo tutti, pure i 5S … se avessi le autorizzazioni farei il fuggiasco”.

Intanti il M5s fa i conti con le inevitabili polemiche. La capogruppo in consiglio regionale del Lazio, Roberta Lombardi, in un’intervista a Repubblica sottolinea che il presidente di Acea, Luca Lanzalone, era stato portato a Roma “dal gruppo che si occupa di enti locali”, ma rilancia: “La differenza fra noi e gli altri dev’essere nella reazione. Il leader del M5s Di Maio ha chiesto a Lanzalone di dimettersi subito”.

Intanto Virginia Raggi parte al contrattacco. “La rassegna stampa è vergognosa – dice – i giudici dicono che io non c’entro niente e non c’è un giornale che abbia avuto il coraggio di riportare questa notizia. Il Comune, i romani e la società Roma calcio sono la parte lesa. Partono oggi le querele”.

Il dipartimento Urbanistica del Campidoglio, dopo gli arresti di ieri nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma, ha inviato una lettera alla società costruttrice Eunova per chiedere chiarimenti circa l’interlocutore dopo l’arresto del costruttore Luca Parnasi. A prendere le redini aziendali probabilmente subentrerà un curatore ‘commissario’. Ora si dovrà vagliare se tutti gli atti di dell’opera si confermeranno legittimi. Procedura che di fatto congela l’iter del progetto.  L’iter amministrativo del progetto, secondo la road map tracciata prima che si scatenasse l’inchiesta, avrebbe dovuto portare entro la fine di luglio in aula Giulio Cesare la delibera del progetto modificato. In ogni caso ora si dovrà vagliare se tutti gli atti di un’opera al centro di un’inchiesta si confermeranno legittimi. Procedura che prenderà tempo.

Esiste un caso Roma ? “Esiste in Italia un caso corruzione per cui dobbiamo stare sempre attenti, dobbiamo lavorare noi regolatori, autorità ovviamente come l’Anac e l’autorità giudiziaria ognuno nell’ambito delle sue competenza”.