Staminali, un dubbio in Vaticano: “Stiamo sbagliando come con Galileo?”

Pubblicato il 2 Luglio 2009 - 15:18 OLTRE 6 MESI FA

Una volta sui banchi di scuola insegnavano che la storia è maestra di vita. Vero, la storia passata insegna molte cose, è, anzi sarebbe, una grande e affidabile docente, peccato che alle sue lezioni praticamente alunni non ce ne siano più. Ma di quella massima, “storia maestra di vita”, qualcuno si è ricordato. Qualcuno niente meno che in Vaticano. Monsignor Sergio Pagano, prefetto dell’Archivio segreto del Vaticano, forse aiutato e stimolato dal diretto e professionale contatto con le carte, i documenti e gli insegnamenti della storia, ha esplicitamente formulato un dubbio, un salutare ed accorto dubbio: “E se la Chiesa oggi stesse facendo nei confronti della scienza contemporanea lo stesso errore che commise a suo tempo con Galileo, se stesse usando gli stessi preconcetti?”.

Monsignor Pagano si riferisce alla ricerca sulle cellule staminali, alla biotecnologia. Scienza, disciplina e tecnica delle quali il Vaticano non solo diffida ma che sostanzialmente rifiuta. E se il rifiuto fosse della stessa natura del rifiuto a guardare nel cannocchiale che pur indicava come fosse la terra a ruotare intorno al sole e non viceversa?

Monsignor Pagano è molto attento e cauto, il suo è un dubbio che, sempre a scuola, ci insegnavano essere “maieutico”, cioè funzionale e propedeutico alla conoscenza. Dubitare di sapere è il primo passo per sapere davvero. Monsignor Pagano infatti non sa se la scienza contemporanea ha ragione, sempre ragione nella sua ricerca. Sa anzi che la morale cattolica resta per lui e per tutti i cattolici indiscutibile nella sua condanna dell’eugenetica. Sa ancora che la Chiesa cattolica non è sola in questo rifiuto e in questo allarme. Però il no all’eugenetica deve automaticamente tradursi in un no alla ricerca e utilizzo terapeutico delle cellule staminali? Non si starà facendo come ai tempi di Galileo quando la Chiesa, per giustamente difendere il principio e la fede nella creazione divina, assurdamente e cocciutamente condannava l’astronomia?

Dice Monsignor Pagano: “La scienza deve avere molta prudenza e non può contendere alla Chiesa la sua esclusiva competenza sulle Sacre Scritture, ma la Chiesa deve accostarsi alla scienza con umiltà e circospezione”. In altri termini, la natura e la finalità dell’uomo è magistero della Chiesa, ma la medicina, la fisica e la chimica, anche se diventano biotecnologia, non sono sotto il suo magistero. Altrimenti si rischia di fare come si fece con Galileo.

Dubbi, prudenze, circospezione e umiltà che il governo e il Parlamento italiano non hanno. Una commissione ministeriale ha stilato un bando per la ricerca sulle staminali, anche su quelle embrionali che in Italia non è vietata, anche se ipocritamente limitata alle linee cellulari importate dall’estero. Il testo finale del bando invece esclude finanziamenti a questo tipo di ricerca. Chi ha messo nero su bianco il divieto? Il vice ministro Fazio dice che è stata una richiesta della Conferenza Stato-Regioni. Da lì però smentiscono di aver chiesto questa cancellazione. Al ministero e in Parlamento però una spiegazione la danno, sotto forma di informazione confidenziale: “il divieto è stato chiesto ad alto livello politico”. Succederà, sta già succedendo: prima o poi la Chiesa, che di storia sa, si porrà il problema di non ripetere lo storico errore commesso con Galileo. Prima o poi…di certo prima che se ne accorga lo Stato italiano che poco o nulla sa di storia, scienza e rispetto di se stesso e dei suoi cittadini.