Stupri Roma/ Bianchini ha paura e dal carcere dice “Se potessi morirei”. Calderoli e Santanchè tornano a proporre la castrazione chimica

Pubblicato il 13 Luglio 2009 - 11:06 OLTRE 6 MESI FA

Luca Bianchini, il presunto stupratore seriale di Roma, vuole restare in cella. E’ spaventato e dal carcere fa sapere: «Non resisto al pensiero di dover uscire dal carcere. Voglio chiarire que­sta situazione, sono stato di­pinto come un criminale, un mostro. Ma non c’entro nien­te e ho paura per me: se tor­no a casa, temo per la mia si­curezza».

Il dirigente della sezione del Pd, arrestato con l’accusa di stupro, si è sfogato ancora una volta con il suo amico e difensore Giorgio Olmi: «Se potessi morirei, eppure sopravvivo. Ti dico subito che voglio rimanere in carcere non perché mi sento colpevole, ma perché non ho più un posto dove andare».

«L’ho trovato piuttosto pro­strato – ha detto Olmi –  È battagliero, perché insiste sulla sua innocenza e vuole provarla. Ma è anche consapevole del fatto che esi­ste una situazione tale da ren­dere pericoloso il ritorno a casa». Oggi, intanto, il gip dovrà vagliare le accuse dei pm e decidere se convalidare l’arresto di Bianchini.

Continuano ad emergere altri particolari dell’inchiesta: Bianchini rubò alla giornalista stuprata alla Bufalotta il cellulare che poi fu ritrovato in mano a due operai romeni. Questi ultimi dissero di aver trovato il cellulare in un’area di servizio sul raccordo anulare noto come luogo d’incontro per gay e scambisti. Questi nuovi dettagli portano all’ipotesi che Bianchini frequentasse ville o case per scambisti.

Nel frattempo il ministro Roberto Calderoli è tornato sul tema della castrazione chimica, dopo le dichiarazioni del criminologo Francesco Bruno che ha parlato della necessità di questo intervento in casi come quello degli stupri di Roma.

A sostegno dell’idea del ministro leghista è Daniela Santanchè che ha lanciato una campagna di raccolta firme per una petizione popolare al sindaco di Roma, affinchè «si attivi presso il governo nazionale a favore dell’introduzione della castrazione chimica per stupratori e pedofili».