Tasse/ Roberto Calderoli a caccia di voti: “Abolire l’Irpef al Nord dove il costo della vita è più alto”

Pubblicato il 12 Agosto 2009 - 09:37 OLTRE 6 MESI FA

“Capisco che siamo ad agosto, ma basta con questa superficialità: nessuno ha parlato di gabbie salariali, semplicemente sostengo una cosa, detta da Berlusconi, di assoluto buonsenso: le retribuzioni vanno collegate al potere di acquisto. Poi, se uno rifiuta di capire…”. Roberto Calderoli rilancia con nuove proposte sulla questione del costo della vita e dei salari: al Sud – dice il ministro per la semplificazione normativa, intervistato dalla Stampa – “toglierei subito l’Ires alle aziende che aprono e creano nuova occupazione. Per un periodo di cinque anni. Dopodiché vedrei se questa fiscalità di vantaggio – insiste -ha prodotto effetti positivi, come io credo”.

Secondo Calderoli, lo Stato non ci rimetterà “perché recuperiamo l’Iva e i contributi di chi oggi lavora in nero, e laggiù ce n’è tanti”. Per il Nord, invece, Calderoli pensa a un “intervento sulle imposte dirette, sull’Irpef  tanto per capirsi. Si tratterebbe – spiega il ministro leghista – di definire l’area esente in base al costo della vita. Dove questo è maggiore, anche l’area cosiddetta ‘no tax’ dovrebbe essere
più ampia. E viceversa”.

Insomma, al Nord si pagherebbero meno tasse e “gli aumenti in busta paga si trasformerebbero in incentivo vero, mentre ora se li mangiano le imposte”. Calderoli dice di averne già parlato “con qualche esperto. E ne ho accennato al Grande Capo”, a Umberto Bossi. Non ha ancora sentito però Giulio Tremonti, che forse qualche dubbio potrebbe averlo: ‘Se e’ per questo, vorrei togliere anche il costo del lavoro e gli interessi passivi dall’Irap, così almeno – scherza Calderoli – mi strozzerò per qualcosa”. In realtà, tutte le polemiche intorno alle proposte del Carroccio sono semplici “tentativi – taglia corto il ministro – di creare tensioni tra Berlusconi e Bossi, di mettere in crisi il governo”.