Un altro corpo è stato estratto dalle macerie di una palazzina in via XX Settembre all’Aquila. Nello stesso punto i vigili del fuoco scavano ancora: si teme che il cadavere trovato sia di un componente di una famiglia che potrebbe essere rimasta interamente coinvolta nel crollo. Con questo il numero delle vittime sale a 290.
Si erano conclusi alle 13, con la preghiera dell’imam per le vittime di fede islamica, i funerali di Stato celebrati a L’Aquila di 205 dei 289 morti nel terremoto che ha sconvolto l’Abruzzo.
In 5 mila hanno riempito il cortile della caserma della Guardia di Finanza di Coppito, dove si è tenuta la cerimonia. Nel mezzo ci sono 205 bare allineate. 20 di queste sono bianche. Coperte di peluche e orsacchiotti. Quella di Antonio Iovan, la vittima più piccola del terremoto, è lunga poco meno di mezzo metro. Antonio è morto prima di compiere tre mesi e la piccola cassa che lo contiene è sopra quella della mamma Darinca.
Erano presenti tutte le più alte cariche dello Stato: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i presidenti di Camera e Senato Gianfranco Fini e Renato Schifani. Oltre al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e al sottosegretario alla presidenza Gianni Letta, hanno assistito alle esequie numerosi ministri, numerosi esponenti di maggioranza e opposizione, oltre che i rappresentanti di tutti i comuni abruzzesi.
Il premier si è seduto fra i parenti delle vittime. Più tardi, verso la fine delle esequie, ha raggiunto i posti riservati alle autorità.
Fuori si continua a scavare mentre la terra continua a scuotersi nello sciame sismico che ha preceduto e seguirà il terremoto, che si sta spostando verso nord. Il nuovo epicentro è stato individuato a Campotosto: gli abitanti spaventati hanno evacuato il borgo. Quattro sciacalli sono stati presi a Onna, uno dei paesini più devastati dalle scosse.