Il Times online diviene a pagamento: brusca “reazione” dei lettori

di Veronica Nicosia
Pubblicato il 14 Luglio 2010 - 14:46| Aggiornato il 20 Febbraio 2015 OLTRE 6 MESI FA
Il Times online diviene a pagamento: brusca “reazione” dei lettori

Immaginate di essere un “affezionato” lettore di un noto quotidiano online, di aprire come ogni giorno la Home Page e di cliccare sulla notizia che più vi interessa e, con gran sorpresa, trovarvi di fronte ad un’e-bullettin che chiede il pagamento di una cifra per la lettura.

Questo è quanto è successo ai lettori del Times, noto quotidiano inglese, che dalla scorsa settimana ha disposto totalmente a pagamento l’edizione online del suo giornale, al modico prezzo di una sterlina al giorno, stessa cifra dell’edizione cartacea, o al conveniente prezzo di due sterline per l’intera settimana. L’iniziativa è estesa a tutti i prodotti della News Corporation, compreso il Sunday Times, e si avvale di un classico sistema di paywall,  come quello usato da giornali quali il Wall Street Journal e dal Financial Times, e proposto in Italia dal Sole24Ore.

Ma saranno disposti i lettori a pagare per informazioni che, nella realtà moderna di internet, sono gratuitamente fruibili da qualsiasi altro sito di informazione, o l’affetto per il quotidiano preferito li porterà ad elargire la cifra richiesta?

Ovviamente la seconda opzione è quella che preferirebbe Rebekah Brooks, amministratore delegato della News International, consapevole del rischio di perdita dei lettori, ma sicuro della decisione presa, tanto da dichiarare che i nuovi siti offrono un buon rapporto tra qualità e prezzo, e che continueranno a investire e a rinnovarsi per i loro lettori.

I lettori, invece, al rapporto tra qualità e prezzo, ed alle novità del Times, hanno guardato ben poco, anzi da un’analisi svolta da Robin Goad della Experian Hitwise, società specializzata in statistiche online,  è emerso ciò che era facilmente prevedibile:  nell’ultimo mese il quotidiano ha registrato un calo del 60% nelle utenze, ed i lettori senza giornale si sono “rifugiati” nell’informazione gratuita di storici concorrenti, come il Telegraph, con 8.900 visite extra al giorno, seguito dal Guardian (7.200) e dall’Independent (2.700). E così mentre il Times continua sulla strada del paywall nel nome della qualità dell’informazione, sebbene gli effetti negativi siano stati documentati, gli altri quotidiani annunciano che non adotteranno mai il sistema a pagamento.

Ora al Times e agli altri quotidiani non resta che attendere, e vedere se, quando sarà passato l’effetto “sorpresa”, gli “affezionati” lettori torneranno alla routine ricca di novità del loro amato quotidiano, o preferiranno il rassicurante risparmio dei vari concorrenti.