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Tour de France, vince Pogacar e consolida la maglia gialla, nel giorno della festa nazionale francese

di Enrico Pirondini |15 Luglio 2021 9:26

Tour de France, vince Pogacar e consolida la maglia gialla, nel giorno della festa nazionale francese

Il Re del Tour ha vinto di forza la  tappa pirenaica più temuta. Lo sloveno Pogacar ha dominato in lungo e il largo, ha tenuto tutto e tutti sotto controllo. Bellissimo il duello con il danese Vingegaard e l’ecuadoriano Carapaz nei 15 km finali, nella durissima salita del leggendario Col du Portet.

Pogacar ha infilato cinque accelerazioni  in tre km per stroncare i due compagni di fuga. Inutilmente. Si è anche innervosito, incredulo della loro resistenza eroica. Non prevista. Ma a 168 metri dalla linea d’arrivo avvolta nella nebbia e nel freddo, con una pendenza resa micidiale dopo 178 km di fatiche, Tadej ha raccolto le ultimissime energie per una irresistibile volata.

Ha vinto  a braccia alzate ed emozionato. Bravissimo il giovane danese (secondo), caparbio Carapaz (terzo). I due non hanno mai mollato.

Il loro duello con il D’Artagnan sloveno , resterà nelle cineteche del ciclismo, accanto alle più belle storie del pedale. Quarto Gaudu ( + 1’19” ), quinto Ben O’Connor ( + 1’26” ).

Classifica generale mutata. Dietro Pogacar ( al suo secondo successo dopo la crono iniziale, quinta tappa )  seguono, con distacchi abissali Vingegaard e Carapaz ad oltre 5’. Rigoberto Uran ha pagato due minuti nella ultima salita ed è scivolato giù dal podio a 7’17”. Ancora più lontani Ben O’Connor ( 7’34” ) e l’olandese Kelderman ( 8’06” ) . Mattia Cattaneo – primo degli italiani – è 12esimo a sette minuti dalla decima piazza.

Il tour nei Pirenei

Il tappone  pirenaico è stato di parola. Ha mantenuto le promesse. Con i suoi tre GPM da paura nella parte finale. La prima delle ultime due frazioni di montagna; poi la picchiata sui Campi Elisi ( domenica 18 ).

Partenza da Muret, nell’Alta Garonna. Inizio sornione  con 113 chilometri pianeggianti che hanno portato al traguardo volante di Bagnerees de Luchon. Poi sono cominciate le asperità. Prima il colle Peyresourde ( 13,2 km al 7% ), poi il Val Louron ( 7,4 km all’8,3% di media ).

Una trentina di corridori al comando con 3’46” sul gruppo della maglia gialla .Passa primo   Il francese Anthony Perez  con 3’55”sugli inseguitori. Quindi scollinamento. A 23 km dal traguardo.   In testa due francesi: Perez e Godon. Vogliono onorare il 14 luglio, festa nazionale ( commemorazione della Presa della Bastiglia, 14 luglio 1789 ). Poi il tremendo Col du Portet ( 16 km all’8,7% di pendenza media) per un arrivo a 2.215 metri dopo 178,4 km.

Un tappone alla vigilia del mitico Tormalet e del Luz Ardiden, stazione sciistica che ha già ospitato tappe del Tour e della Vuelta.

Dopo il tappone odierno restano solo quattro tappe tra cui la cronometro di sabato ( 30,8 km ). L’arrivo a Parigi è una passeggiata di 108,4 km in cui però i velocisti non faranno sconti.

Vincere sui Campi Elisi – cuore della Ville Lumiere, metaforicamente la città delle luci intese come “illuminismo” – è di grande prestigio. Alzare le braccia accanto all’Arco di Trionfo, è indimenticabile. Ti resta addosso tutta la vita.

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