Treviso. Donna in Burqa al supermercato, una cliente: “Cacciatela, mi fa paura”

Pubblicato il 24 Settembre 2009 - 15:25 OLTRE 6 MESI FA

burqaSpesa con il burqa? Lecito, ma crea scompiglio, almeno in supermercato di Pieve, Treviso. Una cliente ha scorto una donna con l’abito islamico, che copre interamente il corpo, e ha chiesto che venisse allontanata: “Cacciatela, vestita così mi fa paura”.

La povera malcapitata stava facendo compere insieme al marito, ma è stata interrotta dalle urla dell’italiana che pretendeva di farla buttare fuori dai commessi perché indossava il burqa. Dopo il secco no del direttore, la signora ha deciso di ricorrere alle forze dell’ordine.

Nulla di fatto, le richieste singolari della donna non sono state prese in considerazione, dato che portare il velo non costituisce alcun reato. «Fare la spesa è un suo diritto – ha dichiarato il direttore del Bennet – Noi non siamo razzisti e non troviamo nulla di male se uno osserva le proprie tradizioni».

Decisamente di un altro avviso il vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini, che ha deciso di fare guerra al burqa per strada: «È inutile che si faccia portatrice di usi e costumi di Paesi diversi; in Italia deve inginocchiarsi davanti alle nostre leggi che vietano “mascherate”».

Gentilini si infervora e ribalta il concetto di divieto: «Non c’è nessuna legge italiana che permetta di portare il burqa. Non ci possono essere “mascherate” perché la religione o la tradizione non possono andare contro le leggi dello Stato. C’è sono una deroga per i carri mascherati, ma è un momento che fa parte della tradizione locale, veneta, e lì finisce».