Tumori: viaggi speranza a Cuba per cure con veleno scorpione

Pubblicato il 24 Ottobre 2011 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

MILANO, 19 OTT – Viaggi della speranza verso Cuba per curare una leucemia col veleno di scorpione. Il tutto, quando in Italia si usano gia' terapie all'avanguardia, che permettono una sopravvivenza del paziente finora insperata. Lo racconta Michele Baccarani, direttore del dipartimento di ematologia di Bologna, a margine del congresso nazionale della Societa' italiana di ematologia che si chiude a Napoli.

Ad esempio ''la leucemia promielocitica – dice Baccarani – viene ora curata utilizzando un derivato della vitamina A insieme con piccole dosi di arsenico, veleno antichissimo utilizzato in medicina gia' all'epoca di Ippocrate. In questo modo evitiamo ai pazienti il ricorso alla chemioterapia. Sappiamo che anche dall'Italia c'e' chi effettua viaggi della speranza a Cuba per curarsi con il veleno di scorpione, terapia che sul piano tecnico non serve a niente. Come a niente sono servite in passato altre terapie come il siero Bonifacio o la cura Di Bella: la sperimentazione clinica e' indispensabile, perche' resta a garanzia dei pazienti''.

Come hanno ricordato gli esperti, studi e ricerche sempre piu' approfonditi hanno modificato in dieci anni lo scenario terapeutico dei tumori del sangue. ''L'impiego dei farmaci biologici ha permesso agli ematologi di raggiungere livelli di sopravvivenza superiori all'80 per cento per la leucemia linfatica acuta del bambino e per alcune forme di leucemia dell'adulto''. Terapie che rappresentano ''un'opportunita' e una novita' – conclude Fabrizio Pane, presidente della Societa' italiana di ematologia e direttore dell'ematologia del Policlinico federiciano di Napoli – perche' l'uso di queste molecole che ci da' la possibilita' di curare i malati nella maniera migliore e con la minore tossicita' possibile''.