Turchia/ Il carcere si fa “dolce”. “Picchi la moglie? Condannato a leggere Guerra e pace…”

Pubblicato il 27 Luglio 2009 - 15:55 OLTRE 6 MESI FA

In Turchia ora è possibile sostituire il carcere con lunghe sedute in biblioteca durante le quali i colpevoli devono leggere e riflettere sui propri errori. I libri come pena alternativa alla prigione, insomma.

Nonostante il sistema giudiziario turco continui a mostrare gravi limiti (non sono pochi i casi di intellettuali arrestati per reati d’opinione e spesso le violenze sulle donne non sono perseguite), da qualche anno pene più morbide e originali sono inflitte a chi si macchia di reati considerati meno gravi.

In un articolo comparso sul quotidiano libanese An-Nahar e ripreso dal sito del Courrier International sono raccontate le più curiose pene alternative imposte da giudici turchi ai condannati per reati che non superano i tre anni di reclusione. Inoltre i reprobi non devono avere precedenti, devono essere pentiti e avere una buona condotta.

Il primo caso di pena alternativa fu comminato nel 2006 a Alparslan Yigit, cittadino turco di Yozgat, accusato di ubriachezza molesta. L’uomo fu condannato a leggere ogni giorno per un’ora e mezza un libro in biblioteca sotto la sorveglianza della polizia.

Diversa la storia di Hayrettin J. condannato da un giudice di Diyarbakir a regalare fiori alla moglie almeno una volta a settimana per cinque mesi. Il cittadino turco era stato arrestato per aver picchiato la consorte e per essersi sposato con un’altra donna.

Il trentatreenne Ömer Duman invece è stato condannato a leggere un classico della letteratura mondiale ogni mese per i prossimi 5 anni. Anche lui era stato arrestato per aver picchiato la moglie nella provincia di Denizli, nella Turchia meridionale. Dopo aver promesso di non alzare più le mani sulla consorte e aver dichiarato di essere amaramente pentito, Duman ha iniziato la lunga lettura di «Guerra e Pace», il celebre capolavoro di Tolstoj.