Una scuola da pazzi regala promozioni. I presidi si inventano il “sei rosso” per evitare 800mila rimandati

di Viola Contursi
Pubblicato il 4 Giugno 2009 - 15:48 OLTRE 6 MESI FA

Tempo di giudizi, di voti, in una parola sola, di scrutini. E se l’introduzione delle rigide direttive della riforma Gelmini stanno mettendo in crisi in particolar modo la scuola media, i presidi si inventano un escamotage: il sei rosso. Come a dire: fatta la legge, trovato l’inganno.

 Il punto è che con le nuove norme ministeriali, che impongono la promozione con tutti 6, anche in condotta, quest’anno circa 800 mila ragazzi delle medie rischiano di dover ripetere l’anno. Almeno calcolando quanti al primo quadrimestre avevano delle insufficienze in pagella. E anche se consideriamo che molti, nel secondo quadrimestre, recuperano, il numero si aggirerebbe intorno ai 196 mila a rischio bocciatura. Un dato enorme rispetto ai 63 mila effettivamente rimandati l’anno scorso.

 E allora molti Consigli di istituto stanno pensando di introdurre, al posto di voti come quattro o cinque, un sei rosso a cui segue una lettera indirizzata ai genitori dell’interessato. In cui si dice che il figlio è stato sì promosso, ma si sappia che al posto di quel sei rosso, a essere fiscali, ci sarebbe stato un voto da bocciatura. Un escamotage per evitare che un ragazzo venga bocciato con una sola insufficienza. Una specie di promozione con debito, già abolita da Fioroni alle superiori perché faceva andare avanti ragazzi con lacune anche consistenti.

È da sottolineare che questa “promozione in extremis” con il sei rosso non sarà necessariamente seguita né da corsi di recupero né da esami riparatori, proprio perché non c’è nessuna norma che lo stabilisca.

* Scuola Giornalismo Luiss