Unioni civili si, adozioni gay no. Gasparri: Anche nel Pd..

Pubblicato il 8 Febbraio 2016 - 08:09 OLTRE 6 MESI FA
Unioni civili si, adozioni gay no. Gasparri: Anche nel Pd..

Unioni civili si, adozioni gay no. Maurizio Gasparri: “Anche nel Pd…”

ROMA – Schierato contro la parte della Legge Cirinnà che oltre a regolare le unioni civili vuole anche consentire le adozioni alle coppie omosessuali, Maurizio Gasparri va all’assalto:

“Si allarga il fronte di quanti ritengono che il tema delle adozioni debba essere stralciato dalla legge sulle unioni civili. Abbiamo detto da tempo che un conto è regolamentare diritti delle convivenze tra persone omosessuali, altro è equiparare queste unioni al matrimonio violando l’art. 29 della Costituzione.

“Peggio ancora è aprire la strada alle adozioni gay con il rischio di incoraggiare la pratica dell’utero in affitto per accedere in maniera ostinata a una impossibile genitorialità. Ora che si avvia il confronto bisogna avere il coraggio di accantonare questioni improponibili. Quanto accade all’interno della sinistra e nei fronti più estremi dell’antipolitica dimostrano che sarebbe lacerante per il Paese una legge che scardina il diritto naturale. Non esiste un diritto a possedere, vendere e comprare bambini. Si tratta di una mostruosità che va stralciata dal testo in modo che la regolamentazione di taluni diritti possa procedere con più semplicità. FI è stata la prima a voler procedere in tal senso. Dalla garanzia di taluni diritti non si può passare allo stravolgimento del diritto e della natura”.

Maurizio Gasparri, che è vice presidente del Senato, ha detto anche:

“Fermo restando che ci si dovrebbe occupare di materie come la disoccupazione e il lavoro, mi rendo conto che la questione delle unioni civili è importante, solo che non si può stravolgere l’antropologia.

“La genitorialità arriva solo con l’unione tra uomo e donna e questo dato di fatto non può essere sovvertito. Detto ciò, penso che la regolamentazione dei diritti delle convivenze tra omosessuali si possa attuare senza estenderli ad adozioni, con il rischio che l’estensione dell’adozione del figliastro del proprio compagno o compagna possa portare all’adozione tout court e all’utero in affitto. Sui diritti la discussione potrebbe essere più breve e ragionevole. Il popolo del family day che ha parlato rappresenta quattordici milioni di famiglie che vanno ascoltate”.

“Nel corso del dibattito in Aula al Senato sulle unioni civili anche diversi esponenti del Pd e della maggioranza hanno sollevato alcune perplessità sulle adozioni per le coppie omosessuali, confermando quindi le nostre obiezioni. Si sarebbe dovuto portare il testo in Commissione come avevamo chiesto. Serviva più tempo per cambiare una proposta di legge che resta sbagliata, che equipara le unioni civili al matrimonio e con la stepchild adoption apre alla pratica dell’utero in affitto. Vedremo alla prova del voto chi è dalla parte della famiglia, chi difende i bambini e i principi sanciti dalla nostra Costituzione”.