Usa / Barack Obama cambia la collezione d’arte nella Casa Bianca. Via i quadri antichi, arrivano opere contemporanee di artisti neri, asiatici e ispanici

Pubblicato il 4 Luglio 2009 - 12:52 OLTRE 6 MESI FA

Ogni nuovo presidente che entra alla Casa Bianca porta con sè una ventata d’aria fresca e una grossa quantità di cambiamenti. Ogni nuova famiglia presidenziale, ad esempio, pensa a cambiare la collezione d’arte della Casa Bianca, proprio come simbolo sopraffino del passaggio da un’epoca politica ad un’altra.

Naturalmente la famiglia Obama non è da meno. Se durante l’era Clinton troneggiava sul muro imperiale della Casa Bianca un ritratto pomposo della ex first lady Mamie Eisenhower, poi sostituito da George Bush con i quadri più patriottici di George Caitlin, gli Obama vogliono invece introdurre nella Casa Bianca qualcosa di più moderno, di più colorato, magari più dipinti realizzati da vari autori, tutti accomunati dall’appartenenza a una delle minoranze etniche che esistono negli Stati Uniti. D’altronde delle 400 opere dentro la Casa Bianca, accumulate negli anni, solo cinque quadri sono di artisti di colore.

La nuova coppia presidenziale vorrebbe allora sostituire i vecchi quadri con i nuovi. Per farlo, l’ufficio della first lady, che si sta occupando della faccenda, ha già contattato l’ Hirshhorn Museum e lo Sculpture Garden per farsi prestare quadri di artisti contemporanei come Glenn Ligon, pittore nato nel Bronx e le cui opere raccontano l’esperienza di vita di un afro-americano gay e Alma Thomas, la prima donna afro americana ad avere esposto i suoi quadri in una mostra personale al Whitney Museum of American Art nel 1971.

L’Hirshhorn Museum per il momento ha prestato agli Obama un quadro di Ligon, del 1992, intitolato “Black Like Me #2”, e due opere di Thomas, tra cui “Watusi” e “Sky Light”.

Insomma un cambiamento repentino, l’ennesimo mutamento radicale voluto dai nuovi inquilini della Casa Binaca, che è stato accolto con molta gioia soprattutto dagli studiosi di arte e dagli artisti stessi. Tradizionalmente, infatti, la collezione permanente della Casa Bianca, era composta da opere risalenti a cinquanta (a volte anche a cento) anni prima, i cui artisti, quindi, erano ormai morti. Oggi, invece, potranno essere gli artisti stessi a proporre le loro opere a Barack e Michelle e attraverso quella super vetrina mediatica che è la Casa Bianca, promuovere la propria arte.