Vittorio Feltri assolto dalla Cassazione: scherzò su “Wood-cock”

Pubblicato il 1 Febbraio 2014 - 11:28 OLTRE 6 MESI FA
Vittorio Feltri assolto dalla Cassazione: scherzò su "Wood-cock"

Vittorio Feltri. Scherzò sul cognome Woodcock, assolto

ROMA – La Corte di Cassazione ha assolto il giornalista Vittorio Feltri , che era stato querelato per diffamazione dal pm Henry John Woodcock, con questa massima:

“Gli educatori insegnano che burlarsi del cognome altrui è atto di villania: ma la villania non è sanzionata penalmente”.

Vittorio Feltri era stato querelato e condannato in Tribunale e Corte d’Appello per un articolo, pubblicato il 17 giugno 2006, dal titolo

“Che bordello, hanno arrestato il re…”

in cui accostava il cognome del magistrato alla parola “cock” (che in inglese gergale indica l’organo sessuale maschile). L’occasione era stata data dall’arresto di Vittorio Emanuele di Savoia ordinato da Henry John Woodcock nel corso di una inchiesta sul gioco d’azzardo da cui Vittorio Emanuele fu poi assolto. Fu durante la detenzione che Vittorio Emanuele si lasciò andare a confidenze a un compagno di cella un po’ azzardate e intercettate, con l’ammissione di avere ucciso un ragazzo di 19 anni, Dirk Hamer, vicino di barca in Corsica da cui lo stesso Savoia era stato invece assolto dai tribunali francesi.

Secondo Henry John Woodcock  l’articolo di Feltri avrebbe indotto il lettore a dubitare di tutta l’inchiesta e delle sue qualità professionali.

Vittorio Feltri era stato condannato dal Tribunale di Monza per diffamazione aggravata, accusa poi confermata dalla Corte d’Appello di Milano che aveva escluso l’aggravante.

Per la Corte di Cassazione (sentenza n. 4628 della quinta sezione penale), però,

“nella lettura del testo giornalistico non emerge affatto che l’autore abbia commentato la notizia dell’arresto di Vittorio Emanuele di Savoia in termini tali da mettere dubbio la correttezza dell’operato del dott. Woodcock, o più genericamente le sue qualità professionali”. L’articolo – a giudizio del collegio – non ha contenuto offensivo ma è piuttosto “intriso di ironia indirizzata nei confronti della famiglia un tempo regnante sull’Italia e non certo di Woodcock”.

La Corte di Cassazione rimprovera però a Feltri la “caduta di stile”:

“L’accenno al significato volgare che nella lingua inglese si ricollega ad una delle tante accezioni del termine cock (le altre richiamano concetti del tutto neutri: gallo, capo, banderuola, rubinetto) non soltanto è fuori luogo dal punto di vista lessicale, atteso che nella lingua inglese esiste l’intero vocabolo ‘woodcock’ che designa un voltatile chiamato in italiano ‘beccaccia’, ma è soprattutto una grave caduta di stile in un pezzo giornalistico che senza di essa avrebbe avuto ben altro sapore”.