Stati Uniti e Unione europea accusano la Cina, ma Pechino nega. Non ci sarebbe alcuna violazione delle regole del commercio internazionale. Le autorità cinesi smentiscono di aver applicato alcune restrizioni all’export di materie prime, come bauxite, coke e manganese. Si tratta di commodity utilizzate nell’industria dell’acciaio, dell’auto, degli aerei, dei chip e di altri prodotti.
Il ministero del Commercio di Pechino replica a Bruxelles e Washington che «l’obiettivo prioritario delle politiche sulle esportazioni cinesi è quello di proteggere l’ambiente e le risorse naturali». La Cina dice anche di ritenere che tali politiche siano«in regola con le norme del Wto» e fa sapere che intende seguire le procedure del Wto in questa disputa. Pechino chiede anche che la sua azione contro le leggi Usa che limitano le esportazioni di pollame cinese negli Stati Uniti venga discussa da una commissione indicata dall’organismo del Wto incaricato di risolvere le dispute sul commercio internazionale.