Zanda (Pd): “Berlusconi? È più anti italiano di Bossi”

Pubblicato il 23 Settembre 2009 - 20:17 OLTRE 6 MESI FA

Luigi Zanda

Duro attacco del vicepresidente dei senatori del Partito Democratico Luigi Zanda al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

In un’intervista al quotidiano La Repubblica Zanda è tornato sulla questione della libertà di stampa: «I colpi che la libera informazione sta subendo in questi ultimi mesi sono la conseguenza naturale di un’operazione più vasta che sta svuotando la democrazia italiana e sta incidendo negativamente su molte parti fondamentali del nostro ordinamento».

Per il senatore democratico «è  in atto un’operazione molto ampia di attacco alla qualità della nostra democrazia. Il potere legislativo del Parlamento che viene svuotato e in parte trasferito al Governo, l’estensione, molto al di là della gestione delle catastrofi, dei poteri della protezione civile per ordinanza».

«C’è un attacco visibilissimo all’indipendenza della magistratura e alla certezza del diritto iniziato con il Lodo Alfano e che continua anche oggi con l’approvazione dello scudo fiscale. È in atto – prosegue  Zanda – una grande operazione che vuol modificare l’ordinamento costituzionale italiano senza toccare la Costituzione».

Il senatore, quindi, analizza con preoccupazione la situazione della Rai: «L’informazione è una parte essenziale della nostra democrazia ed è particolarmente sensibile a questo attacco. Dal 2001, la Rai è stata occupata in modo sistematico. Vengono occupati i posti di direzione delle Reti, dei Tg e dei giornali radio, ma anche, ed è molto grave, posizioni strategiche nella sua struttura industriale. La maggioranza dei consiglieri del Cda Rai è speculare a quella parlamentare ed egualmente vota decisioni che vengono prese fuori dall’azienda, solitamente a Palazzo Grazioli. Ormai sono molti i più alti dirigenti della Rai che hanno avuto rapporti personali, professionali o industriali con la televisione del Capo del Governo. In questa situazione è chiaro che anche quelle minime isole di informazione televisiva libera e plurale che riescono a sopravvivere vengono represse violentemente».

Per il vicepresidente, infine, al Governo non c’è solo «l’anti italianità di Bossi che si manifesta con le riproposizioni continue del secessionismo» ma «ancora di più c’è quella di Berlusconi». «Non è forse – si chiede Zanda – antitaliano chi reca danni alle Istituzioni del suo paese e mette in pericolo la sicurezza nazionale con i suoi comportamenti?».