Acetamiprid e Imidacloprid, Efsa: insetticidi stermina api e azzera cervello dei bambini

Pubblicato il 17 Dicembre 2013 - 16:02 OLTRE 6 MESI FA
Acetamiprid e Imidacloprid, Efsa: insetticidi stermina api e azzera cervello dei bambini

Acetamiprid e Imidacloprid, Efsa: insetticidi stermina api e azzera cervello dei bambini

ROMA – Si chiamano Acetamiprid e Imidacloprid, sono due insetticidi neonicotinoidi sospettati di causare la moria delle api e che “possono avere effetti sul sistema nervoso umano nella fase di sviluppo”, secondo quanto affermano gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa).

Scrive il Corriere della Sera che l’Efsa propone “l’abbassamento dei livelli guida per l’esposizione ammissibile ai due neonicotinoidi:

“I timori per la salute sollevati nella revisione dei dati sono considerati «giustificati». Il gruppo di esperti chiede la definizione di criteri a livello Ue che rendano obbligatoria la presentazione di studi sulla neurotossicità nella fase di sviluppo come parte integrante del processo di autorizzazione dei pesticidi.

L’Efsa ha elaborato il suo parere scientifico su richiesta della Commissione europea, prendendo in considerazione recenti ricerche e i dati disponibili sul potenziale di acetamiprid e imidacloprid di danneggiare il sistema nervoso umano nella fase di sviluppo, il cervello in particolare. Va detto che, in generale, i neonicotinoidi sono progettati per colpire il sistema nervoso centrale degli insetti, causandone paralisi e morte. Purtroppo, pare, i danni non si fermano agli insetti. Il gruppo di esperti ha riscontrato che i due prodotti «possono avere un effetto avverso sullo sviluppo dei neuroni e delle strutture cerebrali associate a funzioni quali l’apprendimento e la memoria», concludendo che «alcuni dei livelli guida attuali per l’esposizione ammissibile ai due insetticidi potrebbero non essere sufficienti a salvaguardare dalla neurotossicità nella fase di sviluppo, e dovrebbero essere ridotti».

L’Efsa riconosce che le prove disponibili sugli effetti sul sistema nervoso umano dei due neonicotinoidi «presentano limitazioni» e raccomanda di «condurre ulteriori ricerche per fornire dati più affidabili»; sono già in corso studi per fornire dati più affidabili sulla neurotossicità nella fase di sviluppo, si precisa sul sito dell’Authority con sede a Parma”.