Arsenico nella falda: in 61mila senza acqua potabile nel viterbese

Pubblicato il 10 Febbraio 2011 - 21:20 OLTRE 6 MESI FA

VITERBO – Circa 61mila persone, un quinto dell’intera popolazione della provincia di Viterbo, sono da alcuni giorni senza acqua potabile a causa della concentrazione di arsenico oltre i 20 milligrammi per litro, con punte vicine o superiori ai 50 milligrammi. I comuni i cui è stato vietato totalmente l’uso dell’acqua a scopi alimentari sono 9: Capranica (42 milligrammi/litro), Carbognano (30), Castel Sant’Elia, Civita Castellana (21 mg in un acquedotto, 9 nell’altro), Farnese (26), Ronciglione (28 e 32 mg), Sutri (20 e 40 mg), Vetralla (21 e 48 mg) Villa San Giovanni in Tuscia (22).

A Viterbo il divieto riguarda alcune zone dove complessivamente vive un migliaio di abitanti. Per il momento, a parte le iniziative di alcuni comuni che fanno distribuire acqua minerale nelle scuole o che stanno facendo installare impianti dearsenificatori nelle mense scolastiche, non è stato attuato alcun provvedimento.

L’assessore all’Ambiente della Provincia di Viterbo Paolo Equitani ha però assicurato che entro la prossima settimana saranno allestite le fontanelle pubbliche con acqua priva di arsenico, dalle quali ogni abitante potrà prelevare fino a 10 litri al giorno.

In altri 24 comuni della Tuscia, per una popolazione complessiva di 160mila abitanti, è stata rilevata una concentrazione di arsenico tra gli 11 e i 20 milligrammi per litro. Si tratta di situazioni per le quali non è previsto, al momento, il divieto assoluto dell’uso dell’acqua a scopi alimentari (tranne che per i bambini al di sotto di 3 anni e le donne incinte) ma solo alcune limitazioni. Le persone coinvolta a vario titolo nell’emergenza arsenico sono quindi circa 220mila.

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