Australia: petrolio in mare per un pozzo guasto ma gli interventi sono bloccati
A oltre due mesi dal guasto ad un pozzo sottomarino al largo della costa nordovest dell’Australia, mentre milioni di litri di petrolio e gas continuano a riversarsi nel mare di Timor, è stato rinviato per problemi tecnici il quarto tentativo, in programma martedì, di bloccare la perdita riversandovi fango.
Lo ha annunciato la Pttep Australasia, affiliata della thailandese Ptt Exploration, cui appartiene il pozzo, che ha causato un disastro ambientale paragonato a quello causato nel 1989 dalla petroliera Exxon Valdez, che contaminò il golfo dell’Alaska con 30.000 tonnellate di greggio.
La macchia nera si estende ormai sulla superficie del mare per circa 15.000 chilometri quadrati e gli ambientalisti sono preoccupati per la fauna marina. Tuttavia, dato che il disastro è avvenuto a circa 200 chilometri dalla costa, non possono descrivere dettagliatamente i danni.
Avvertono però che l’area è parte di una “superstrada oceanica” fra l’Oceano Indiano e il Pacifico per la migrazione di specie marine, come tartarughe, serpenti di mare e balenottere, molte delle quali salgono in superficie in mezzo al petrolio.