Cina: preoccupa la corsa alla costruzione di centrali nucleari

Pubblicato il 16 Dicembre 2009 - 17:18 OLTRE 6 MESI FA

nuclearLa Cina si accinge a costruire nel prossimo decennio un numero di centrali nucleari superiore di tre volte a quello del mondo intero, una vera e propria corsa che potrebbe contribuire a rallentare il riscaldamento globale, a quanto scrive il New York Times.

L’industria nucleare civile cinese – con 11 reattori operativi e la costruzione di altri 10 ogni anno – non ha mai subito incidenti in 15 anni di attività. Ed essendo il Paese il principale produttore di gas responsabili del riscaldamento globale, gli esperti ritengono che l’espansione del nucleare rallenterebbe l’aumento delle emissioni.

Nondimeno, all’interno ed all’esterno del Paese, la velocità con cui si costruiscono centrali nucleari ha suscitato preoccupazioni relative alla sicurezza. Tanto che Pechino ha chiesto aiuti internazionali per l’addestramento di un contingente di ispettori nucleari.

L’ultimo Paese che ha intrapreso una simile corsa al nucleare sono stati gli Stati Uniti negli anni Settanta, fino al disastro di Three Mile Island in Pennsylvania nel 1979. E la Cina sta costruendo molte delle sue centrali nucleari in prossimità di grandi città, esponendo così potenzialmente decine di milioni di persone alle radiazioni in caso di incidenti.

«Al punto attuale, se non ci rendiamo conto della più che rapida espansione del settore, si rischia di minacciare la qualità delle costruzioni e la sicurezza delle centrali», ha dichiarato Li Ganjie, direttore dell’Ente Cinese per la Sicurezza Nucleare.

I timori di Li sono diventati realtà con uno scandalo che ha già colpito l’industria nucleare. Lo scorso agosto il governo ha sollevato dal suo incarico ed arrestato il potente presidente della China National Nuclear Corporation, Kang Rixin, coinvolto in uno scandalo da 260 milioni di dollari concernente appalti fraudolenti nella costruzione di centrali.

Se da un lato le azioni di Kank di cui si ha conoscenza non avrebbero creato condizioni di pericolo alle centrali, dall’altro – scrive il Nyt – lo scandalo è un preoccupante segnale che i dirigenti del settore nucleare in Cina non sempre pongono la sicurezza al primo posto nelle loro decisioni.